L'American Institute for International Steel (AIIS) ha richiesto nei giorni scorsi che la Corte Suprema statunitense prenda in esame il caso contro la costituzionalità delle tariffe della Section 232 applicate su acciaio e alluminio, scavalcando così la Corte d’Appello. L’AIIS ha giustificato la richiesta attraverso una petizione alla corte sottolineando l'urgenza del caso.
“Avere una seconda giuria che ascolti lo stesso caso è uno spreco di risorse giudiziarie”, ha dichiarato l’AIIS nella sua richiesta.
Una giuria composta da tre giudici presso la Corte Internazionale del Commercio si era pronunciata contro l’AIIS il 25 marzo. Il caso sostiene che le tariffe della Section 232 violano la Costituzione, consentendo al presidente di agire senza controlli ed equilibrio.
“La Costituzione prevede che il Congresso emani le leggi, ma […] non ci sono limiti significativi a ciò che il presidente può fare secondo la Section 232”, ha continuato l’AIIS nella petizione, mettendo in guardia sull'uso di tariffe su altre importazioni, come quelle di automobili.
Come esempio di mancanza di limiti alla Section 232, l’AIIS ha riportato l’aumento del dazio sull’acciaio turco, che è attualmente soggetto a un dazio del 50%, anziché del 25% come l’acciaio proveniente dalla maggior parte degli altri paesi.
“La Section 232 lo ha lasciato completamente libero di decidere quali tariffe applicare, come applicarle e i paesi sui quali imporle”, ha aggiunto l’AIIS.