Secondo i dati provvisori diffusi dall'ufficio del censimento degli Stati Uniti (US Census Bureau), l'American Iron and Steel Institute (AISI) ha riferito che gli Stati Uniti hanno importato 2.465.226 tonnellate di acciaio a novembre 2017, di cui 1.928.282 tonnellate di acciai finiti (in calo rispettivamente del 14,6% e del 16,8% rispetto a ottobre). Da inizio anno a fine novembre, sono state importate 32.318.224 tonnellate di acciaio, di cui 25.066.759 tonnellate di acciai finiti, dati in aumento rispettivamente del 17,5% e del 14,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si stima che i totali annuali del 2017 saranno sui 35,3 milioni di tonnellate di acciaio di cui 27,3 milioni di acciai finiti, in aumento rispettivamente del 17,7% e del 14,5% rispetto al 2016.
La quota di mercato degli acciai finiti di importazione è stata stimata al 25% a novembre, e al 27% per il periodo da gennaio a novembre. Durante l’estate, specialmente nei mesi di giugno e luglio, la quota di mercato ha raggiunto anche il 30%.
I principali prodotti che hanno fatto registrare un aumento significativo nel periodo da gennaio a novembre rispetto all'anno precedente sono stati OCTG (2.891.275 tonnellate, il 223% in più), tubi per condotte (1.903.702 tonnellate, il 69% in più), tubi standard (988.758 tonnellate, il 41% in più), tubolari meccanici (561.215 tonnellate, il 31% in più), barre laminate a caldo (1.210.524 tonnellate, il 25% in più), fogli e nastri e altri rivestimenti in metallo (1.028.063 tonnellate, il 21% in più), fogli laminati a freddo (2.469.695 tonnellate, il 18% in più) e fogli e nastri zincati a caldo (2.914.021 tonnellate, il 15% in più). Lingotti, billette e bramme, cioè la principale categoria di prodotti importazione, hanno fatto registrare un incremento del 30%, raggiungendo 7.213.759 tonnellate nei primi undici mesi del 2017, rispetto alle 5.542.912 tonnellate dello stesso periodo del 2016.
Tra gennaio e novembre 2017, rispetto ai primi undici mesi del 2016, le importazioni di acciai finiti sono aumentate del 14,3%, ammontando a 25.066.759 tonnellate. Tra i sei principali paesi di importazione, la Corea del Sud ha aumentato i propri volumi dello 0,4%, esportando 3.227.106 tonnellate, la Turchia è scesa del 5,7%, esportando 1.934.631, il Giappone ha diminuito del 15,5%, esportando 1.289.754 tonnellate, la Germania ha aumentato del 17,7%, esportando 1.180.007 tonnellate, Taiwan ha aumentato del 28,6%, esportando 1.092.028 tonnellate, mentre il Brasile ha aumentato del 16,2%, esportando 808.137 tonnellate.