Secondo analisti del settore automotive, le nuove tariffe recentemente annunciate dall’amministrazione Trump abbasseranno i profitti dei produttori automobilistici, aumenteranno i prezzi al consumo e ridurranno le vendite di veicoli. Peter Nagle, senior analyst di HIS Markit, ha osservato che i dazi sono imposti sul consumo e che quindi i costi vengono trasferiti al consumatore. Lo stesso parere è stato espresso da Kristin Dziczek, vicepresidente di Center for Automotive Research di Ann Arbor, nel Michigan, che ha aggiunto che il rifornimento di parti da diversi fornitori nel breve termine è difficile per l'industria e, quindi, non è un'opzione immediata.
Le ultime tariffe d’importazione applicate sui beni provenienti dalla Cina aumenteranno del 10% circa il costo di più di 100 componenti auto, come pneumatici, pastiglie dei freni, motori, batterie e attrezzature per carrozzeria. La tariffa si alzerà al 25% entro la fine dell’anno.
Rick Snyder, Igovernatore repubblicano del Michigan, ha recentemente affermato alla CNBC, durante il World Economic Forum di Tianjin, che “i costi saranno dolorosi”.
Jon Gabrielsen, economista del mercato automotive, ha aggiunto che “le vendite di veicoli negli Stati Uniti sono già in lieve declino”; ha inoltre dichiarato che il dazio del 10% influenzerà i prezzi nel quarto trimestre, mentre quello del 25% inciderà più seriamente sui costi e sui prezzi delle auto a partire da febbraio 2019.
Il Consumer Impact of Potential US Section 232 Tariffs and Quotas on Imported Automobiles and Automotive Parts commissionato dall’industria statunitense ad inizio anno ha stabilito che una tariffa del 25% ridurrà le vendite di auto, aumenterà la disoccupazione nel settore, colpirà i concessionari e aumenterà in media i prezzi di circa 4.400 dollari a veicolo.