L'American Iron and Steel Institute (AISI) ha reso noto venerdì 6 dicembre che le richieste di autorizzazione per l'importazione di acciaio per il mese di novembre sono state pari a 2.124.000 tonnellate, in base ai dati più recenti del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti (Steel Import Monitoring and Analysis - SIMA).
Si tratta di una diminuzione del 5,1% rispetto alle 2.238.000 tonnellate autorizzate in ottobre e dell'11,3% rispetto al totale delle importazioni finali di ottobre, pari a 2.396.000 tonnellate. Il tonnellaggio autorizzato per l'importazione di acciaio finito a novembre è stato di 1.659.000 tonnellate, con un calo del 10% rispetto al totale delle importazioni finali di ottobre, pari a 1.842.000 tonnellate. Per i primi undici mesi del 2024, compresi i permessi SIMA di novembre e le importazioni finali di ottobre, le importazioni totali e di acciaio finito sono state pari a 26.792.000 tonnellate e 20.747.000 tonnellate, con un aumento rispettivamente del 2,8% e del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2023. La quota di mercato stimata per le importazioni di acciaio finito a novembre è stata del 21% e del 23% da inizio anno.
Le importazioni di acciaio che hanno registrato un forte aumento nei permessi di novembre rispetto alle importazioni finali di ottobre includono lamiere e nastri in acciaio per applicazioni elettriche (+160%), prodotti per i paesi petroliferi (+74%), lamiere e nastri e tutti gli altri metalli rivestiti (+51%), tubi standard (+11%), e tubi per condotte (+11%). Tra i prodotti che hanno registrato un aumento significativo rispetto allo stesso periodo del 2023 ci sono le lamiere e nastri e tutti gli altri metalli rivestiti (+51%), le lamiere e i nastri zincati a caldo (+40%), le lamiere laminate a freddo (+28%), la banda stagnata (+27%), e la vergella (+19%).
A novembre, rispetto al mese di ottobre, le maggiori richieste di permessi di importazione di acciaio hanno riguardato il Canada (476.000 tonnellate, in calo del 13%) il Brasile (306.000 tonnellate, in ribasso del 16%), il Messico (268.000 tonnellate, in diminuzione del 26%), la Corea del Sud (186.000 tonnellate, in aumento del 15%), e il Vietnam (144.000 tonnellate, in crescita del 42%). Nei primi undici mesi del 2024, i maggiori fornitori sono stati il Canada (5.993.000 tonnellate, in calo del 6%), il Brasile (4.356.000 tonnellate, in aumento del 21%), e il Messico (3.152.000 tonnellate, in ribasso del 19%).