Manca un contesto politico in cui poter discutere della riduzione delle restrizioni sulle importazioni di bramme brasiliane negli Stati Uniti. Lo hanno affermato di recente funzionari del governo statunitense. Secondo quanto dichiarato dalla stampa brasiliana, tali discussioni non sarebbero da escludere, tuttavia potrebbe volerci ancora del tempo prima del loro avvio.
Secondo una fonte dell’Istituto siderurgico brasiliano, IABr, era previsto che l’intero processo – compresi l’indicazione dei rappresentanti di entrambe le parti, le trattative a Washington e le conclusioni – durasse almeno fino alla fine di quest’anno. Ciò risulta essere in linea con le ultime indicazioni ricevute dai funzionari del governo statunitense.
Oltre all’ampliamento dell’attuale quota esentasse di 3,5 milioni di tonnellate all’anno per l’esportazione di prodotti siderurgici negli Stati Uniti, il Brasile chiede anche di cambiare la tipologia della quota da "rigida" a "soft". Attualmente il Brasile non può esportare volumi aggiuntivi una volta raggiunto il contingente tariffario, mentre con una quota "soft" potrebbe farlo, a patto di pagare il dazio sui volumi in eccesso (pari al 25%).