Tre settimane fa la presentazione di petizioni, oggi l'annuncio dell'inizio di indagini preliminari da parte del Dipartimento del Commercio USA sulle importazioni di vergella in acciaio al carbonio e acciaio legato provenienti da Bielorussia, Italia, Corea del Sud, Russia, Sudafrica, Spagna, Turchia, Ucraina, Emirati Arabi e Regno Unito. A richiederle erano stati i produttori statunitensi Gerdau Ameristeel US Inc., Nucor Corporation Keystone Consolidated Industries, Inc. e Charter Steel. Nello specifico, per Italia e Turchia l'accusa è di ricevere sovvenzioni compensabili.
Secondo le stime, nel 2016 le importazioni di vergella in acciaio al carbonio e acciaio legato negli USA sono ammontate in termini di valore a 10,4 milioni di dollari per quanto riguarda il materiale bielorusso, a 12,2 milioni di dollari per quello italiano, a 45,6 milioni di dollari per quello coreano, a 32,3 milioni di dollari per quello russo, a 7,1 milioni di dollari per quello sudafricano, a 40,7 milioni di dollari per quello spagnolo, a 41,4 milioni di dollari per quello turco, a 55 milioni di dollari per quello ucraino, a 7 milioni di dollari per quello emiratino e a 20,5 milioni di dollari nel caso della vergella proveniente dal Regno Unito.
Se la US International Trade Commission dovesse stabilire entro la scadenza del 12 maggio che le importazioni in questione hanno cagionato o meno danni materiali o minacciato di causare danni materiali ai produttori statunitensi, le indagini continuerebbero e potrebbero concludersi tra circa un anno.