Il produttore siderurgico statunitense US Steel potrebbe abbandonare il progetto di aggiornamento dei propri stabilimenti di Mon Valley per investire altrove lo stesso denaro (circa 1,5 miliardi di dollari). Lo ha dichiarato recentemente il CEO David Burritt al termine della conference call sui risultati del terzo trimestre, secondo quanto riferito dal quotidiano Pittsburg Post-Gazette: «La parola chiave in tutto ciò è realmente "opzionalità". Possiamo decidere di investire in Mon Valley. Possiamo decidere di investire da qualche altra parte. Abbiamo molta flessibilità nel decidere».
Il progetto Mon Valley era stato annunciato a maggio del 2019. Secondo i piani originali, avrebbe dovuto cominciare a settembre di quest'anno, con start-up previsto per il quarto trimestre del 2022. In parte a causa dei ritardi dovuti all'emergenza COVID-19, i piani sono stati rimandati indefinitamente nei primi mesi di quest'anno. Il progetto riguardava l'installazione di una nuova linea di colata e laminazione presso lo stabilimento di Edgar Thomson (Braddock) e la realizzazione di un impianto di cogenerazione a Clairton, entrambi in Pennsylvania.
US Steel ha registrato una perdita di 234 milioni di dollari nel terzo trimestre, contro la perdita di 84 milioni registrata nello stesso trimestre del 2019 e la perdita di 589 milioni di dollari del secondo trimestre 2020.