Facendo seguito all’incontro tenutosi con il MIMIT lo scorso 1° ottobre, Assofermet ha trasmesso ai Ministeri competenti le proprie proposte in materia di CBAM, in vista delle modifiche al Regolamento UE 2023/956 già calendarizzate dalla Commissione europea entro il quarto trimestre del 2025.
Come già riportato in precedenza da SteelOrbis, l’associazione aveva espresso preoccupazione per l’impatto del CBAM sulla filiera dell’acciaio e dell’alluminio, in particolare per le piccole e medie imprese del commercio e della trasformazione. Nel nuovo documento inviato al Governo, Assofermet chiede l’introduzione di misure transitorie a tutela degli importatori e della manifattura europea, con riferimento specifico all’obbligo di acquisto dei certificati CBAM previsto dal 1° febbraio 2027.
Tra le richieste principali figurano l’esenzione temporanea dall’obbligo per:
- le importazioni di acciaio e alluminio sdoganate a partire dal 1° gennaio 2026, prima della pubblicazione dei parametri di riferimento definitivi (Benchmarks e/o Default Values);
- le importazioni sdoganate entro cinque mesi dalla pubblicazione di tali parametri.
Secondo Assofermet, l’attuale incertezza legata alla mancanza di valori di riferimento definitivi, la cui pubblicazione è attesa solo nel corso del 2026, «costringe gli importatori a effettuare ordini al buio, con gravi rischi per la continuità del ciclo produttivo e per l’intera manifattura europea».
Le misure proposte, sottolinea l’associazione, non intaccano l’entrata in vigore del CBAM, ma mirano a garantire «un’applicazione equa e sostenibile del meccanismo nella sua fase iniziale». Assofermet auspica che il Governo italiano, attraverso il coinvolgimento di MIMIT, MASE, MAECI e MEF, «si faccia promotore in Europa di un approccio realistico e pragmatico, capace di tutelare al contempo ambiente, industria e occupazione».