La decisione del governo del Regno Unito di estendere la salvaguardia sull'acciaio soltanto per alcuni prodotti danneggerà il settore per 100 milioni di sterline e metterà a rischio 2.500 posti di lavoro a causa dell'incremento delle importazioni. Lo ha affermato Gareth Stace, direttore generale dell'associazione dei produttori siderurgici britannici UK Steel.
«Questa settimana – ha dichiarato Stace – il governo ha votato per respingere la legislazione di emergenza che avrebbe dato ai nostri produttori di acciaio le stesse protezioni appena estese ai loro competitor dell'Ue. La decisione iniziale della Trade Remedies Authority di porre fine alle garanzie sull'acciaio per nove categorie di prodotti su 19 espone il settore a impennate incontrollate delle importazioni». Il direttore generale ha aggiunto che «è praticamente certo» che «enormi quantitativi di prodotti» saranno deviati verso il Regno Unito dopo l'estensione da parte dell'Ue della propria salvaguardia per i prossimi tre anni.
Il conseguente «forte impatto sui profitti risulterebbe probabilmente in perdite di posti di lavoro e forti contrazioni degli investimenti di capitale effettuati nel settore negli anni futuri, mettendo a repentaglio la capacità del settore di innovare, modernizzare e decarbonizzare», ha continuato UK Steel.
Nel frattempo, l'Ue e gli Stati Uniti stanno lavorando rapidamente verso un accordo che esenti l'Ue dalle tariffe della Sezione 232, mentre non sono in discussione esenzioni per il Regno Unito. Secondo UK Steel, il governo deve intervenire urgentemente per sostenere il settore e garantire che venga presa «la decisione giusta», altrimenti l'industria siderurgica britannica si troverà a competere «in un ambiente commerciale sleale con ostacoli all'esportazione».