Le acciaierie ucraine sono riuscite a migliorare i risultati di produzione nel mese di agosto di quest’anno rispetto ai mesi precedenti, nonostante i gravi effetti negativi della guerra in corso. Essendo tagliati fuori dai porti marittimi, i fornitori sono riusciti a reindirizzare parte dei loro volumi di vendita verso il mercato europeo e a costruire catene logistiche relativamente funzionali.
Nel mese di agosto, l’Ucraina ha registrato un aumento del 20,9% della produzione di ghisa rispetto a luglio, raggiungendo le 335.000 tonnellate. La produzione di acciaio finito, invece, è aumentata del 17,5%, attestandosi a 248.000 tonnellate. Le fonti fanno notare che i volumi di produzione di acciaio di agosto sono i più alti dall’inizio della guerra (24 febbraio 2022).
Tuttavia, i dati relativi ai primi otto mesi del 2022 riflettono una significativa flessione rispetto al 2021. La produzione di acciaio finito e di ghisa è scesa del 65,5% e del 64% nel periodo considerato, ammontando rispettivamente a 5,15 e 5,19 milioni di tonnellate.
Le ragioni principali della scarsa produzione di acciaio in Ucraina sono ovviamente legate alla guerra. Le truppe russe hanno distrutto Azovstal di Metinvest e occupato Illyich SW. Inoltre, l’Ucraina non ha accesso ai suoi porti per le spedizioni della produzione e le importazioni di materie prime. Un’altra questione importante riguarda l’infrastruttura logistica parzialmente distrutta e non sicura, che ha spinto le acciaierie a dirottare i loro prodotti verso il mercato europeo e a utilizzare i porti europei per le spedizioni più lontane.