La Turchia ha richiesto consultazioni con l'Unione europea nel quadro dell'Organizzazione mondiale del commercio (WTO) in merito alle misure di salvaguardia dell'UE sulle importazioni di prodotti siderurgici. Lo ha annunciato il WTO. La Turchia afferma che la salvaguardia UE, sotto forma di contingenti tariffari e dazi aggiuntivi, e le indagini che hanno portato alla loro imposizione, sono incompatibili con una serie di disposizioni dell'Accordo sulle misure di salvaguardia e dell'Accordo generale sulle tariffe e sul commercio (GATT) 1994.
L'UE ha avviato l'indagine di salvaguardia nel marzo 2018 e istituito misure provvisorie nel luglio 2019. Nel febbraio 2019, la Commissione europea ha istituito misure di salvaguardia definitive su 26 categorie di prodotti, con scadenza giugno 2021.
Il 14 febbraio 2020, la Commissione europea ha avviato una seconda revisione delle misure di salvaguardia definitive. La prima recensione è stata aperta a maggio e chiusa a settembre dell'anno scorso.
Lo scorso 14 febbraio la Commissione ha avviato un secondo riesame delle misure. Il primo riesame era stato aperto a maggio dello scorso anno e si era concluso a settembre.
A causa della diffusione dell'epidemia di coronavirus e delle misure di emergenza adottate dai governi, alcune importanti aziende siderurgiche europee hanno deciso di sospendere o ridurre significativamente la produzione. Secondo alcune fonti, ciò potrebbe portare a una carenza d'offerta, in particolare di prodotti quali il tondo. Quando la domanda si riprenderà, infatti, i prodotti di importazione non saranno prontamente disponibili a causa della salvaguardia. Ad oggi le quote relative al tondo per cemento armato proveniente da Turchia, Russia e Ucraina risultano pressoché esaurite.