I produttori di acciaio turchi, nonostante le difficili condizioni di mercato, sono riusciti a non ridurre i loro volumi di esportazione a gennaio 2020 rispetto allo stesso mese dello scorso anno, principalmente grazie all’andamento positivo sia del settore dei piani sia di quello dei lunghi.
Secondo i dati forniti dall'associazione dei produttori siderurgici turchi, nel primo mese dell'anno la Turchia ha esportato 542.632 tonnellate di acciai piani, registrando un incremento del 3,2% su base annua. Nel frattempo, l'export di acciai lunghi è cresciuto del 2% su base annua, a 921.103 tonnellate. L’export di tubi è raddoppiato a 207.313 tonnellate, molto probabilmente per un intensificarsi delle vendite in prossimità dell'esaurimento della quota di salvaguardia dell'UE.
Nel segmento dei semilavorati, le esportazioni sono calate del 77%, ammontando a sole 44.712 tonnellate spedite. La maggior parte dell'export ha riguardato billette quadre.
«La Turchia è schiacciata dai suoi costi e può battere la CIS solo nelle vendite verso il Nord Africa, a meno che le aziende non abbiano assoluta necessità di vendere» ha commentato una fonte. Nel mese di febbraio non sono previsti significanti incrementi su base mensile, tuttavia i volumi delle spedizioni di marzo aumenteranno dal momento che, come già riportato da SteelOrbis, i produttori turchi hanno venduto più di 150.000 tonnellate di billette, principalmente in Arabia Saudita e in diversi paesi africani.