Nei primi cinque mesi di quest'anno, secondo quanto comunicato dall'associazione degli esportatori turchi di acciaio (CIB), le esportazioni siderurgiche turche hanno fatto registrare una flessione del 5,1% rispetto allo stesso periodo del 2017, fermandosi a 7,8 milioni di tonnellate. Allo stesso tempo, il valore generato dalle medesime esportazioni è ammontato a 5,9 miliardi di dollari, dato in aumento del 20,2% su base annua.
Nello stesso periodo le esportazioni turche hanno avuto per destinazione principale l'UE, seguita da Medio Oriente, Nord America, America Centrale, Latina e Nord Africa.
Il prodotto siderurgico maggiormente esportato dalla Turchia nei primi cinque mesi è stato il tondo per cemento armato con 2,3 milioni di tonnellate, dato in calo del 14,7% rispetto allo stesso periodo del 2017. Altri principali prodotti d'esportazione sono stati gli acciai piani laminati a caldo (1,3 milioni t), i tubi saldati (793.000 t), vergella (723.000 t) e profilati vari (708.000 t).
Nel solo mese di maggio le esportazioni turche di acciaio hanno fatto registrare un incremento dell'1,9%, raggiungendo 1,5 milioni di tonnellate, mentre il valore delle stesse è ammontato a 1,2 miliardi di dollari, in crescita del 25,3% (variazioni su base annua).
"Nonostante l'inclusione dell'UE, del Canada e nel Messico nella lista dei paesi colpiti dalle tariffe USA abbia fornito un vantaggio alla nostra industria siderurgica sotto il profilo delle esportazioni verso gli Stati Uniti, continueremo a sforzarci per ottenere l'esenzione dalle tariffe della Section 232 - ha dichiarato il presidente della CIB, Adnan Aslan -. Oltre ai dazi statunitensi, ci troviamo ora a fronteggiare potenziali dazi di salvaguardia da parte dell'UE. La Turchia è parte inseparabile dall'UE per via dell'accordo di unione doganale, di conseguenza l'UE dovrebbe considerare la Turchia come uno stretto partner commerciale e permetterci di agire insieme ad essa", ha concluso Aslan.