Turchia ancora principale fonte di importazione di prodotti finiti dell’UE

lunedì, 06 febbraio 2023 13:17:55 (GMT+3)   |   Istanbul
       

Secondo il report “Economic and Steel Market Outlook 2023-2024/Q1 2023” del Comitato Economico dell’associazione dei produttori siderurgici europei (EUROFER), nei primi 11 mesi dell’anno scorso le importazioni totali di prodotti siderurgici finiti da paesi terzi nell’UE sono diminuite del 5% su base annua. Nello stesso periodo, le importazioni di piani sono diminuite del 9%, mentre quelle di lunghi sono aumentate del 10%, sempre su base annua.

Le importazioni totali dell’UE di prodotti siderurgici (compresi i semilavorati) nel terzo trimestre del 2022 sono diminuite del 17% rispetto all’anno precedente, dopo un aumento dellì1,6% nel secondo trimestre. In particolare, le importazioni di prodotti piani sono diminuite del 15%, mentre quelle di lunghi sono aumentate dell’1% su base annua.

Nel periodo gennaio-novembre dello scorso anno, Turchia, India, Corea del Sud, Cina e Taiwan hanno rappresentato il 51% delle importazioni totali di acciaio finito dell’UE. La Turchia ha continuato ad essere la principale fonte di importazione di prodotti finiti per l’UE, con una quota del 15,2%, seguita dalla Corea del Sud con il 10,2%, dall’India con il 9,5%, dalla Cina con l’8,9% e da Taiwan con il 7,3%.

Nei primi 11 mesi, le importazioni di prodotti finiti dall’India e dalla Turchia sono diminuite rispettivamente del 25% e del 7%, mentre quelle da Cina, Corea del Sud e Taiwan sono aumentate rispettivamente dell’85%, del 31% e del 25%, su base annua.

Secondo il report di EUROFER, le importazioni di acciaio dell’UE sono state variabili nel 2020, nel 2021 e nei primi 11 mesi del 2022, continuando una tendenza in atto dal 2019. Dopo lo scoppio del Covid-19, le importazioni sono tornate ad aumentare per alcuni prodotti e hanno mostrato una certa volatilità nella seconda metà del 2020. Questo sviluppo ha rispecchiato le condizioni favorevoli della domanda di acciaio fino alla fine del 2021, mentre la volatilità è continuata per tutto il quarto trimestre del 2021 e i primi 11 mesi del 2022. A causa dell’indebolimento della domanda a partire dal primo trimestre del 2022, le importazioni sono diminuite costantemente in termini di volumi per tutto il 2022.


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