Secondo fonti di mercato turche, le autorità statunitensi hanno recentemente pubblicato i risultati della revisione del caso antidumping sulle importazioni di tondo turco, con esiti differenziati a seconda del produttore. Le nuove misure potrebbero facilitare, anche se solo in parte, l’accesso della Turchia al mercato statunitense. Tuttavia, i volumi saranno con ogni probabilità inferiori rispetto al periodo precedente all’introduzione dei dazi, dato che la struttura dell’import statunitense è cambiata profondamente nel frattempo.
Diverse acciaierie turche hanno ottenuto una riduzione significativa — o l’azzeramento — del dazio antidumping (AD), inizialmente fissato al 25,86% per la maggior parte dei produttori. Alcuni fornitori, rimasti fuori dal mercato negli ultimi anni, potrebbero ora tornare con una presenza limitata. In particolare, ICDAS ha ottenuto un’aliquota dello 0%, mentre Kaptan D.C. passa all’1,3%. Al contrario, il tondo di Colakoglu Metalurji è ora soggetto a un dazio dell’1,3%, rispetto al precedente 0%. Kroman D.C. mantiene invece invariata la propria aliquota all’1,02%.
Considerando anche le attuali aliquote dei dazi compensativi (CVD) e la tariffa del 25% prevista dalla Sezione 232, tre produttori turchi avranno ora maggiori possibilità di esportare tondo negli Stati Uniti, con una competitività, seppur limitata, rispetto ad Algeria ed Egitto — anch’essi esportatori dalla stessa regione, ma soggetti solo alla Sezione 232. In particolare, Colakoglu Metalurji e Kroman, già attivi sul mercato USA grazie a dazi AD contenuti, continueranno con aliquote combinate del 26,13% e 27,27% rispettivamente. ICDAS, invece, potrebbe rientrare sul mercato dopo un periodo di assenza, grazie a un’aliquota complessiva del 27,15%. Per gli altri potenziali fornitori turchi, i dazi combinati si collocano tra il 30,15% e il 54,23%.
Tuttavia, i tempi in cui il mercato statunitense rappresentava uno sbocco regolare e strategico per il tondo turco sembrano lontani. Dopo l’introduzione della Sezione 232 e successive misure, la Turchia ha perso quote di mercato a vantaggio di altri esportatori. Secondo dati di mercato, nel 2024 l’Egitto e l’Algeria hanno esportato rispettivamente circa 206.000 e 92.000 tonnellate di tondo negli Stati Uniti. La Bulgaria, esente dalla Sezione 232, ha commercializzato oltre 95.000 tonnellate, mentre il Vietnam ha superato le 56.000 tonnellate. Anche Canada e Messico hanno registrato volumi importanti, rispettivamente pari a circa 85.000 e 140.000 tonnellate. Nello stesso periodo, la Turchia ha esportato circa 73.000 tonnellate, fornite dai soli produttori menzionati.
«Il mercato è cambiato molto, sono emersi nuovi fornitori e la quota turca difficilmente tornerà quella di un tempo», ha dichiarato una fonte del settore. «Inoltre, oggi non è più così semplice vendere direttamente, come avveniva quando le acciaierie turche portavano il materiale negli USA e lo vendevano localmente».
«Se però, a causa delle tensioni tariffarie ereditate dall’era Trump, le forniture da Canada e Messico dovessero subire interruzioni, si potrebbe creare un po’ più di spazio», ha aggiunto un’altra fonte. «Resta poi da capire cosa succederà con la Bulgaria e se gli incentivi verranno confermati».