Il gruppo tedesco ThyssenKrupp taglierà altri 5.000 posti di lavoro nei prossimi tre anni, oltre ai 6.000 già annunciati a maggio dell'anno scorso, per un totale di 11.000 esuberi. La decisione è stata presa alla luce dei risultati dell'esercizio 2019/2020. La chiusura è avvenuta con un utile di 9,6 miliardi di euro grazie ai proventi della cessione del business degli ascensori (15 miliardi). Una cifra che ha permesso di chiudere il bilancio in positivo, nonostante una perdita di 5,5 miliardi (nel 2019 era stata di 250 milioni). I ricavi di vendita sono diminuiti del 15% a 28,9 miliardi di dollari. Nel periodo in oggetto, la società ha ricevuto ordini per un valore di 28,2 miliardi di euro (-17%).
Nonostante si preveda una ripresa dei mercati principali e del business, ThyssenKrupp rimane cautanelle previsioni per l'anno fiscale 2020/21 e prevede una perdita netta di oltre 1 miliardo di euro. «La pandemia di coronavirus è un massiccio stress test per ThyssenKrupp – ha commentato l'ad Martina Merz –. Il nostro bilancio consolidato ci dà la flessibilità per implementare sistematicamente ulteriori passi necessari nel nostro piano, ma non siamo ancora dove dobbiamo essere. I passaggi successivi potrebbero essere più dolorosi dei precedenti. Ma non potremo evitarli».
Nella nota sul bilancio fiscale il gruppo ha precisato di aver ricevuto delle «offerte indicative e una serie di manifestazioni di interesse» per l'impianto di Terni (Acciai Speciali Terni – TKAST), che adesso verranno esaminate nel dettaglio. Nel report annuale la società ha specificato che «le migliori opportunità per AST sono al di fuori di ThyssenKrupp» e che tutte le opzioni legate «a una partnership o a una vendita di attività sono attualmente in fase di esame».