La transizione ecologica ha un prezzo: le aziende europee devono investire in tecnologie che consentano loro di ridurre l'inquinamento, altrimenti sono costrette a pagare sempre di più per coprire la propria impronta di carbonio con le famose quote di emissione. Per questo motivo, sempre più operatori stanno introducendo un "carbon surcharge", ovvero un extra carbonio o extra climatico sui prezzi. Lo scorso aprile Tata Steel Europe, quando il costo delle quote di emissione superò per la prima volta i 40 €/t, annunciò un sovrapprezzo di 12 €/t, che recentemente ha portato a 16 €/t. A giugno l'acciaieria taiwanese China Steel Taiwan annunciò un carbon surcharge sulle vendite all'export con decorrenza da gennaio 2022. Sempre dal prossimo anno, anche il produttore svedese Ovaka ha fatto sapere questo mese che applicherà un extra ambientale. A breve potrebbe arrivare il turno anche di ThyssenKrupp. Secondo fonti di mercato, infatti, il gruppo tedesco avrebbe proposto ai clienti un carbon surcharge che ammonterebbe a poco meno di 20 €/t. ThyssenKrupp ha fatto riferimento a un prezzo del carbonio di 45,93 €/t e ha detto di produrre 2,1 tonnellate di CO2 per ogni tonnellata di acciaio grezzo. Poiché il risultato della moltiplicazione è 96,45 €/t e l'azienda deve acquistare il 20% delle proprie emissioni, ecco che il costo che essa vorrebbe trasferire ai clienti ammonta a 19,29 €/t. La notizia per il momento resta classificata come rumor, ma le fonti si aspettano un annuncio pubblico nelle prossime settimane.