Ieri 6 luglio, con una lettera, il CEO del produttore siderurgico tedesco ThyssenKrupp, Heinrich Hiesinger, ha rassegnato le dimissioni. L'annuncio arriva dopo neanche una settimana da quello dell'accordo definitivo per la creazione della joint venture tra ThyssenKrupp e il produttore indiano Tata Steel.
La richiesta di Hiesinger è stata accettata oggi dal consiglio di sorveglianza del gruppo tedesco. Il resto del board, composto da Guido Kerkhoff, Oliver Burkhard e Donatus Kaufmann, guiderà il gruppo fino all'arrivo di un nuovo amministratore delegato.
Hiesinger, CEO di ThyssenKrupp dal 2011, non ha fornito specifiche motivazioni della sua scelta, bensì ha preferito concentrarsi su quella che è stata la sua esperienza e sull'eredità che lascerà al suo successore. "Il forte sostegno dei nostri azionisti e del supervisory board - ha dichirato - è stato la base per il successo; l'intesa tra l'executive board, il supervisory board e gli azionisti è stata per me un requisito fondamentale per guidare con successo ThyssenKrupp, che oggi è un'azienda completamente diversa per cultura, valori e prestazioni. E tutti voi, tutti noi, possiamo essere orgogliosi di questo.
"Abbiamo ceduto aziende con un fatturato totale di oltre 10 miliardi di euro - ha aggiunto Hiesinger -. Mettiamo fine alla nostra avventura in Brasile, che costa all'azienda più di 8 miliardi di euro, e abbiamo raggiunto un aumento di sei volte del nostro EBIT negli ultimi anni. La joint venture delle nostre attività siderurgiche con Tata è il prossimo passo significativo per trasformare ThyssenKrupp in una forte azienda industriale".