L'associazione dei produttori siderurgici turchi (TCUD) ha diffuso un comunicato riguardo al recente incremento dei prezzi del tondo in Turchia e alle accuse rivolte ai produttori locali. L'associazione ha dichiarato innanzitutto che nei primi quattro mesi di quest'anno i produttori locali si sono concentrati sulle esportazioni a causa della stagnazione del settore delle costruzioni interno e della maggior domanda riscontrata all'estero; da giugno, tuttavia, gli stessi prioritori hanno iniziato a dare priorità al mercato domestico. Di conseguenza, le esportazioni turche si sono ridotte in volume e in termini di valore a partire da giugno di quest'anno.
La TCUD ha aggiunto che la riduzione del dazio sulle importazioni di tondo in Turchia non ha contribuito ad abbassare i prezzi del prodotto in questione sul mercato interno. Secondo l'associazione non è corretto presumere un calo dei prezzi semplicemente abbassando i dazi, senza prima analizzare i fattori che realmente influenzano i prezzi. I prezzi del rottame, ha spiegato l'associazione, sono passati dai 250-280 $/t dello scorso luglio agli attuali 300-330 $/t, mentre le quotazioni degli elettrodi sono passate dai 2.500 $/t di fine 2016 agli attuali 30.000 $/t. Infine, anche i tassi di cambio sono cresciuti in modo significativo.
Di conseguenza, secondo la TCUD, tutte le valutazioni fatte sull'aumento dei prezzi a prescindere dalle suddette informazioni sono deleterie per l'industria siderurgica turca, per l'economia, le esportazioni e l'occupazione. Secondo l'associazione, "è irrealistico e ingiusto dare la colpa degli aumenti di prezzo ai produttori siderurgici turchi da un punto di vista superficiale, senza tenere conto degli sviluppi mondiali e regionali che influenzano i prezzi sul mercato domestico".