Il produttore indiano Tata Steel ha deciso di prendere in considerazione paesi diversi dalla Cina per rifornirsi di alcuni importanti input per la produzione di acciaio. La decisione, dovuta all'emergenza coronavirus e alla disputa commerciale tra Stati Uniti e Cina, mira a evitare i rischi legati alla catena di approvvigionamento.
«Abbiamo esaminato la situazione che si presenta in Cina a causa dell'epidemia del virus nelle prime settimane - ha dichiarato T. V. Narendran, amministratore delegato di Tata Steel -. Sebbene non dipendiamo dalla Cina per l'acciaio, rieviamo da essa alcuni degli articoli che consumiamo. Stiamo quindi cercando fonti di approvvigionamento alternative in luoghi come la Turchia e il Brasile».
Narendran ha aggiunto che le attività di Tata non sono state influenzate e che l'azienda è coperta con forniture fino ad aprile di quest'anno. Il CEO ha osservato inoltre che il coronavirus finora ha avuto un impatto minore sull'Europa, fatta eccezione per l'Italia.