Il 17 dicembre, il Parlamento europeo e il Consiglio europeo hanno concordato di rivedere il Sistema per lo scambio delle quote di emissione dell’Ue (EU ETS) a seguito dell’accordo sul Meccanismo di aggiustamento del carbonio alle frontiere (CBAM).
Con il precedente accordo, il Parlamento e il Consiglio mirano ad equiparare il prezzo del carbonio pagato per i prodotti dell’Ue che operano nell’ambito dell’ETS e il prezzo per i prodotti importati, come riportato in precedenza da SteelOrbis.
Secondo la revisione, le emissioni nei settori ETS saranno ridotte del 62% entro il 2030, rispetto ai livelli del 2005. Si tratta di un aumento sostanziale rispetto alla riduzione del 43% prevista dalla legislazione vigente. Anche la velocità delle riduzioni annuali delle emissioni aumenterà, passando dal 2,2% annuo del sistema attuale al 4,3% dal 2024 al 2027 e al 4,4% dal 2028. L’accordo prevede la graduale eliminazione delle quote di emissione gratuite per alcune imprese e l’introduzione graduale del CBAM tra il 2026 e il 2034 per i settori interessati.
L’Associazione dei produttori europei di acciaio (EUROFER) ha dichiarato che le misure riviste forniscono maggiori incentivi per l’adozione di tecnologie a basse emissioni di carbonio, come la riduzione diretta del ferro con l’utilizzo di idrogeno verde, pur mantenendo la necessità di un’efficace protezione dalle emissioni di carbonio nella transizione dalle tecnologie attuali. EUROFER avverte che, se non si troverà una soluzione concreta per contrastare i rischi di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio nei mercati di esportazione prima del 2026, una traiettoria predefinita di eliminazione delle assegnazioni gratuite metterà a rischio le esportazioni di acciaio dell’Ue per un valore di 45 miliardi di euro, a causa dell’aumento esponenziale del prezzo del carbonio nell’Ue.