«Il problema immunità penale è risolto, non c'è più. Non è un atto contro i lavoratori e contro ArcelorMittal». Lo ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico, Luigi di Maio, prima di presiedere in Prefettura il Tavolo del Contratto Istituzionale di Sviluppo per Taranto, previsto dalla legge 20 del 4 marzo 2015 per gestire il rilancio della città a seguito delle crisi dell'ex Ilva. Con Di Maio, anche altri cinque ministri: il ministro per il Sud Barbara Lezzi, la responsabile della Salute, Giulia Grillo, quello dell'Ambiente, Sergio Costa, il ministro ai Beni Culturali Alberto Bonisoli e il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta.
Rispondendo ai giornalisti sull'abolizione dell'immunità penale nei confronti della multinazionale che gestisce il siderurgico ionico, Di Maio ha affermato: «È giusto che in una situazione così complicata come quella di Taranto non debbano esistere immunità penali. Chiederemo all'azienda chiarimenti sulla decisione di ricorrere alla Cassa integrazione per 1.300 lavoratori. Se si rispetteranno i patti come li abbiamo firmati non ci sarà nulla da temere».
Nei giorni scorsi era stata proprio ArcelorMittal ad aver richiesto l'immunità penale tolta invece dal Governo nel Decreto Crescita approvato venerdì scorso dalla Camera dei Deputati.
Stefano Gennari