Esiste da gennaio 2020, ma ha deciso di presentarsi ufficialmente ieri, forte di un giro d'affari di 8-10 milioni di euro, 56 commesse attive e un fatturato di 1 milione e mezzo di euro previsto per quest'anno. Si tratta di Steele, azienda bresciana specializzata nella gestione di forniture impiantistiche e tecnologiche per la siderurgia. Steele, ha spiegato Giorgio Ghini, suo fondatore insieme a Roberto Finanzon e Fabio Marca, «è nata da un'idea maturata in numerosi anni di esperienza all'interno di grossi gruppi internazionali di impiantistica: quella di gestire in modo differente gli appalti in ambito siderurgico ma non solo».
L'azienda, che si definisce un "contenitore di competenze", opera nel seguente modo: viene contattata dal cliente che le propone un'attività; ne coglie le necessità, studia la soluzione migliore e seleziona all'interno del proprio network il partner ideale, quello in grado di eseguire il progetto al minor prezzo e alla massima qualità possibili. Un approccio che coniuga competenza e competitività, eliminando marginalità operative e costi di struttura. «Lavoriamo non per il cliente ma con il cliente – ha sottolineato Ghini –. Il progetto è condiviso e sviluppato a quattro mani. Insieme al cliente valutiamo se questo porta i vantaggi sperati oppure no. Nella gestione classica di un appalto questa possibilità non c'è».
Inizialmente, ha raccontato il fondatore di Steele, «è stato sfidante proporre un modello differente da quello che normalmente viene utilizzato nella gestione degli appalti. Siamo riusciti a farci testare dai nostri clienti partendo con attività molto piccole, da startup. Con queste siamo riuscite a convincere la filiera». Tra i clienti acquisiti figurano Duferco Travi e Profilati, Alfa Acciai, Cogne Acciai Speciali, Acciaierie Venete e Gruppo Arvedi. Steele si avvale di una decina di partner attivi nei campi dell'ingegneria, dell'automazione, della carpenteria, dell'industria 4.0, del taglio e della spianatura, della tecnologia, delle lavorazioni meccaniche, della manualistica e certificazioni, dell'assemblaggio, dei sistemi ausiliari, delle traduzioni tecniche e della fornitura di materie prime. Tra questi vi sono Meccanica Center, Tecnologie Industriali e Valtech. Ma il network è in continua crescita. «Recentemente abbiamo avviato una colaborazione con il gruppo Comau, con il quale stiamo affrontando uno studio di ricerca per cercare di implementare a livello produttivo soluzioni siderurgiche utilizzando la robotica – ha spiegato Giorgio Ghini –. Oggi questa viene utilizzata principalmente nelle fasi finali di spostamento materiali e pacchi, mentre il nostro obiettivo è quello di sfruttarla all'interno delle linee produttive».
Considerata la velocità di crescita, Steele, che oltre ai tre soci conta al momento tre persone, punta ad aumentare il proprio organico, anche per poter raggiungere settori diversi da quello dell'acciaio. «Imprescindibili per noi sono le competenze e l'elevata credibilità dal punto di vista tecnico», ha evidenziato Ghini.