La Corte del Commercio Internazionale degli Stati Uniti ha dichiarato all’unanimità «illegittimi» i dazi generali e reciproci imposti dall’amministrazione Trump, a seguito di diverse cause legali avviate contro i dazi universali sulle importazioni voluti dall’ex presidente. Il tribunale ha bloccato l’attuazione di tali misure, affermando che Trump ha oltrepassato i limiti della propria autorità così come definiti dall’International Emergency Economic Powers Act del 1977, e ha giudicato infondate le motivazioni d’urgenza invocate dalla Casa Bianca.
Dall’inizio del suo secondo mandato, il presidente Trump ha più volte affrontato la questione del disavanzo commerciale con altri Paesi, sostenendo che l’introduzione di dazi reciproci fosse una misura urgente per proteggere l’economia statunitense.
I giudici che hanno seguito il caso hanno stabilito che solo il Congresso degli Stati Uniti ha la competenza esecutiva per adottare tali misure e che i dazi imposti da Trump non rispondono ai requisiti necessari per fronteggiare una reale minaccia. Hanno inoltre osservato che i disavanzi commerciali, pur persistendo da decenni, non hanno mai causato danni economici tali da configurare una situazione d’emergenza.
I rappresentanti dell’amministrazione Trump hanno duramente criticato la decisione e presentato immediatamente ricorso. Il vice capo dello staff, Stephen Miller, ha definito la sentenza un «colpo di stato giudiziario». Il portavoce della Casa Bianca, Kush Desai, ha ribadito l’impegno dell’amministrazione a utilizzare «tutti gli strumenti esecutivi a disposizione per affrontare questa crisi», facendo nuovamente riferimento al tema del disavanzo commerciale.
La corte non è stata chiamata a pronunciarsi sui dazi imposti su categorie merceologiche specifiche come automobili, acciaio e alluminio, che ricadono sotto normative diverse. I dazi oggetto della sentenza, tra cui il dazio base del 10% e quelli reciproci, rimarranno comunque in vigore in attesa dell’esito del ricorso, anche se la maggior parte di essi risultava già sospesa nelle ultime settimane.