L'Associazione dei produttori siderurgici turchi (TÇÜD) ha dichiarato che alcune acciaierie e organizzazioni non governative con sede nell'UE stanno cercando di trasformare la quota globale sulle importazioni di acciai laminati a caldo in una quota specifica per paese dopo l’avvio dell’indagine sul riesame delle misure di salvaguardia.
Secondo la TÇÜD, l’export turco di coils a caldo (HRC) verso l’Europa è diminuito dalle 272.000 tonnellate di febbraio alle 154.000 di aprile, mentre l’import dello stesso prodotto dall’UE è salito dalle 100.000 tonnellate di febbraio alle 227.000 di aprile (+127%).
«Le richieste relative a quote specifiche sulle importazioni di HRC presentate dai produttori e dalle organizzazioni non governative europee entrano in conflitto con l’accordo di libero scambio tra il nostro paese e l’Unione Europea – sostiene la TÇÜD –. L’export di HRC dall'UE verso la Turchia in aprile è aumentato del 132% su base annua, mentre le misure della Commissione Europea per limitare l’export turco verso l'UE influenzeranno negativamente le nostre esportazioni, che già sono in diminuzione. Se l’UE dovesse procedere con tali misure, la Turchia dovrebbe valutare l’istituzione di un dazio del 25% sulle importazioni eccedenti i volumi del 2018, sula base del principio di reciprocità».