Cresce il fatturato, mentre diminuisce l'utile. Siderurgica Investimenti, holding cui fa capo il gruppo bresciano Alfa Acciai, ha chiuso il 2018 con ricavi consolidati pari a 942,7 milioni di euro, contro i 795 del 2017, e 1,7 milioni di tonnellate di acciaio prodotto, il 4% in più rispetto all'anno precedente. Tuttavia, l'utile netto è ammontato a 12,24 milioni di euro, facendo segnare un arretramento rispetto ai 59,85 milioni del 2017, anno in cui aveva pesato in positivo la cessione della quota nell'azienda tedesca TSR. L'EBITDA del gruppo guidato da Amato Stabiumi ed Ettore Lonati è cresciuto invece del 16%, raggiungendo i 38,7 milioni di euro. Gli investimenti, sempre nel 2018, sono cresciuti del 32%, ammontando a 27,5 milioni di euro.
«Nonostante la scomparsa del mercato algerino - si legge nella nota diffusa dalla società - e la domanda interna non sia neppure lontanamente tornata a livelli precrisi, il percorso del gruppo ha raggiunto nuove tappe con l'integrazione di realtà acquisite negli ultimi esercizi, quali l'ex Stefana di Montirone e la Tecnofil che ha consentito l'ingresso diretto nel settore trafilerie e dello zincato». Ma l'esercizio 2018 è stato «appesantito» proprio dalla «ristrutturazione del sito di Montirone e dall'avvio della prima delle attività alle quali il sito verrà destinato (la produzione di derivati)», nonché dal «processo di ristrutturazione e consolidamento della controllata Tecnofil». Si sono fatte sentire inoltre le «ancora critiche condizioni del mercato siciliano, terreno di gioco di Acciaierie di Sicilia, che hanno reso necessaria la ricerca di altri mercati, non sempre altrettanto redditizi».
Alfa Acciai ha sottolineato che benché negli ultimi dieci anni edilizia ed opere pubbliche abbiano continuato a soffrire il gruppo è riuscito ad accumulare risorse per quasi 100 milioni di euro portando sostanzialmente a zero l'indebitamento. Per questo la società guarda avanti «con determinazione e fiducia, anche in un'ottica di nuove iniziative ed acquisizioni», si legge ancora nella nota aziendale. Il primo semestre del 2019 fa registrare un ulteriore incremento della redditività, tuttavia per il gruppo «occorre essere sempre consapevoli della situazione di overcapacity che rappresenta una incombente minaccia per l'intero settore. E che impedisce di raggiungere quella redditività che, considerate le potenzialità e gli investimenti, sarebbe auspicabile».
Stefano Gennari