Siderurgia e formazione: l'approccio italiano

mercoledì, 31 luglio 2019 16:11:33 (GMT+3)   |   Brescia
       

La formazione rappresenta un'importante quota degli investimenti delle aziende italiane. Comprese quelle siderurgiche. Sono poche infatti le imprese che al giorno d'oggi nutrono ancora l'errata convinzione che innovare significhi semplicemente ammodernare i propri impianti e le applicazioni informatiche. Cresce invece sempre più la consapevolezza che l'innovazione debba essere inquadrata come un'attività complessa, che oltre alla tecnologia richiede lo sviluppo congiunto dei meccanismi gestionali, degli aspetti organizzativi e di coordinamento del lavoro. In altre parole, le aziende sentono sempre di più l'esigenza di rafforzare le competenze tecniche dei propri dipendenti.

La formazione ha assunto ancora più rilevanza in una fase storica come quella attuale, nella quale le competenze richieste dal mercato si evolvono con una rapidità impressionante. Se, come diceva l'economista Peter Drucker, il modo migliore per prevedere il futuro è crearlo, è evidente che la formazione debba essere intesa come una vera e propria strategia di sviluppo per l'impresa e quindi debba essere strutturata ad hoc.

In quest'ottica è nata ad esempio Officina Pittini per la formazione, struttura dedicata all'interno del Gruppo Pittini di Osoppo (UD). Si tratta di un organismo senza scopo di lucro fondato nel 2003 come "scuola aziendale" al servizio delle imprese del gruppo.

Sulla stessa lunghezza d’onda Lucchini RS di Lovere (BG), che ha siglato con il Politecnico di Milano una “Convenzione di collaborazione scientifica”. Questa durerà fino al 31 dicembre 2021 e avrà obiettivi quali il mantenimento di un elevato livello culturale dei collaboratori, lo svolgimento di studi e ricerche volti all'innovazione tecnologica, la costruzione di nuove forme di reclutamento dei laureati e degli studenti con attività di orientamento professionale. La collaborazione sarà articolata lungo tre direttrici: la ricerca tecnologica per sviluppare soluzioni di prodotto e di servizio da applicare al business di Lucchini RS; la formazione continua; lo scouting dei giovani talenti presenti nei corsi di laurea dell'ateneo milanese.

Tra gli esempi di investimento nella formazione da parte delle aziende siderurgiche italiane troviamo anche il progetto “e-Farmer” del Gruppo Feralpi di Lonato (BS). Sviluppato in collaborazione con l'Università degli Studi di Brescia e il suo laboratorio RISE (Research & Innovation for Smart Enterprises), punta ad arricchire le proprie società di competenze innovative con l'inserimento di giovani neo-laureati selezionati in tutta Italia. «I nostri giovani e-Farmer sono un patrimonio intellettuale messo al servizio di un'industria che vuole disegnare il suo futuro cogliendo le opportunità offerte da un mondo 4.0» ha commentato lo scorso marzo Giuseppe Pasini, presidente del Gruppo Feralpi.

Esistono poi aziende che pur senza mettere in campo specifiche iniziative fanno "academy" tutti i giorni. È il caso di Alfa Acciai, gruppo bresciano che occupa 700 persone nei suoi stabilimenti dislocati nel Nord e nel Sud Italia. Anche questo importante player siderurgico, specialmente con l'avvento della più recente crisi economica mondiale, ha capito l'importanza di innovare e quindi di aver bisogno di personale competente. Il gruppo effettua attività di formazione interna ed esterna attraverso l'implementazione di un processo continuo e ciclico, che parte dalla definizione dei fabbisogni formativi e si conclude con la verifica dei risultati.

Guardando al futuro, "Casa Marcegaglia" è un progetto che sarà inaugurato nel 2020. Il gruppo guidato da Emma e Antonio Marcegaglia, con sede a Gazoldo degli Ippoliti (MN), costruirà presso il proprio quartier generale una struttura museale permanente che ripercorrerà attraverso un racconto dinamico la storia della famiglia e dell'azienda Marcegaglia. Questo fungerà anche da "academy", ossia da crocevia didattico di alta specializzazione per la formazione dei collaboratori del gruppo.

Tra le più recenti iniziative troviamo anche “Management 4 Steel”, progetto di alta formazione che lega tra loro quattro tra i più importanti gruppi siderurgici italiani: Aso, Duferco, Feralpi e Pittini. L'iniziativa, nata dal bisogno di formare figure sempre più competenti, supera le individualità aziendali per puntare ad un progetto di insieme. Il percorso formativo, sviluppato in collaborazione con Officina Pittini per la formazione e ISFOR Formazione e Ricerca (Divisione della Fondazione AIB per la Formazione Continua), si articola in un anno e prevede un programma strutturato per moduli dove sia le cosiddette soft skill sia i temi più strettamente legati all'organizzazione aziendale saranno trattati nell'ottica specialistica dell'impresa che produce acciaio da forno elettrico. Il progetto sarà avviato il prossimo autunno.

Sottolineiamo infine che, insieme ad un tipo di formazione contestualizzata all'interno di progetti di innovazione, continuano a rivestire fondamentale importanza tematiche più "tradizionali" quali la salute e la sicurezza, specialmente in ambienti ad alto rischio come un reparto siderurgico. Federacciai e Riconversider hanno istituito un Osservatorio siderurgico che analizza anno per anno l'andamento degli infortuni all'interno delle aziende associate alla Federazione (oltre 150 tra produttori e utilizzatori di acciaio). I dati che vengono raccolti hanno la funzione di orientare le scelte e le proposte in termini formativi, indicando i reparti produttivi sui quali è necessario intervenire per colmare dei gap di conoscenze e abilità nell'operare in sicurezza all'interno dei diversi processi aziendali. L'andamento rilevato negli anni è confortante: i risultati confermano che negli anni le imprese hanno messo in atto iniziative per la prevenzione dei rischi e che la formazione ha giocato un ruolo importantissimo nel costante calo della frequenza degli incidenti. Ciononostante, secondo Federacciai e Riconversider è necessario non abbassare mai la guardia e proseguire invece con l'attività svolta negli ultimi anni per fare sempre meglio.

Stefano Gennari