Utile a 463 milioni di dollari, fatturato a 3,37 miliardi. Questi in estrema sintesi i risultati finanziari registrati dal produttore russo Severstal nella prima metà dell'anno in corso, segnando nel primo caso un calo del 48,7%, nel secondo una flessione del 20%, rispetto allo stesso periodo del 2019. La società ha attribuito il peggioramento delle performance ai minori prezzi dell'acciaio e a una riduzione dei volumi di vendita.
Sempre nel primo semestre, Severstal ha registrato un calo dell'EBITDA del 25,4%, a 1,05 miliardi di dollari, principalmente a causa di un calo dei ricavi che solo in parte è stato compensato da una diminuzione dei costi di vendita. Il margine EBITDA nello stesso periodo è stato pari al 31,4%, contro il 33,7% registrato nel primo semestre 2019.
Nel secondo trimestre dell'anno le misure restrittive attuate nei paesi dell'UE e in Russia a causa della pandemia di COVID-19 hanno influenzato negativamente la domanda siderurgica globale, ha sottolineato Severstal, aggiungendo che gli esperti prevedono un calo della stessa pari al 6% in tutto il 2020. Ciononostante, la domanda di acciaio in Russia dovrebbe indicare una parziale ripresa nella seconda metà dell'anno. La società ha dichiarato che il basso livello dei costi le permette di restare competitiva sul mercato. Vi sono «potenziali sfide» sia sul mercato interno sia all'export, tuttavia Severstal confida nella «maggiore resilienza del proprio modello di business» rispetto a quello dei competitor locali e internazionali.