Section 232 contro Brasile e Argentina, la reazione di Alacero

martedì, 03 dicembre 2019 11:43:33 (GMT+3)   |   San Paolo
       

L’associazione siderurgica dell'America Latina (Alacero) ha risposto alla possibile reintroduzione, da parte del presidente Donald Trump, delle tariffe della Section 232 sull'acciaio e alluminio importati da Brasile e Argentina negli USA, affermando di aver ricevuto la notizia con «sorpresa e preoccupazione».

Rispondendo alle accuse secondo cui i due paesi starebbero manipolando la loro valuta, l’associazione ha dichiarato di ritenere «che in libera concorrenza le valute variano in base a fattori esterni ed interni di ogni paese senza manipolazioni del governo, almeno nei casi di Argentina e Brasile».

L’associazione ha anche dichiarato che «la manipolazione delle tariffe su importanti commodity per le economie dei paesi partner, nel tentativo di risolvere problemi che esulano evidentemente dalla questione dibattuta, è un precetto sbagliato che impedisce di raggiungere accordi tra paesi che hanno precedentemente collaborato».

Alacero ha anche sottolineato che la decisione di Trump «mette in pericolo l’economia del suo stesso paese dal momento che l’industria statunitense ha bisogno di prodotti in acciaio non prodotti internamente, e per cui dipende da paesi partner come Brasile e Argentina. Questa posizione del governo USA nel contesto attuale di guerre commerciali internazionali ha un impatto ancora maggiore sui paesi dell’America Latina, le cui economie hanno bisogno di stabilità ora più che mai per rinforzare i piani di crescita nell’immediato futuro».

Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha dichiarato che non vede una ritorsione da parte di Trump della reintroduzione delle tariffe sulle importazioni di acciaio dal Brasile. Ha dichiarato comunque che chiamerà Trump per un confronto.

I Ministeri dell'economia, dell’agricoltura e delle relazioni internazionali del Brasile hanno inviato una nota sulla decisione di Trump, dichiarando che verranno difesi gli interessi commerciali del Brasile e che i ministeri sono già in contatto con le controparti statunitensi.