Gli Stati membri dell'Ue hanno espresso parere positivo sulla proposta della Commissione europea di estendere le attuali misure di salvaguardia sulle importazioni di acciaio. Secondo fonti di mercato, alla fine della scorsa settimana 17 Stati membri hanno approvato tale estensione, mentre 8 hanno espresso voto contrario e 2 si sono astenuti. I 17 Stati membri che hanno votato a favore rappresentano l'88% della popolazione dell'Ue (per l'approvazione è sufficiente che i Paesi a favore rappresentino il 65% della popolazione dell'Ue). Tuttavia, la Commissione deve ancora prendere e annunciare una decisione in merito entro la fine di questo mese. Un'indagine sull'opportunità di mantenere le attuali misure di salvaguardia è iniziata lo scorso 26 febbraio.
Come già riportato da SteelOrbis, la Commissione europea ha inviato agli Stati membri una bozza di proposta per estendere le misure di salvaguardia sulle importazioni di acciaio per altri tre anni, con un aumento annuo dei contingenti tariffari pari al 3%. Secondo diverse fonti, i prezzi dell'acciaio in Europa potrebbero rafforzarsi ulteriormente se le misure venissero prorogate, poiché mercati come l'Italia dipendono fortemente dalle importazioni, in particolare con Acciaierie d'Italia (ex Ilva) che ancora produce a capacità ridotta. L'associazione dei distributori siderurgici italiani Assofermet è contraria all'estensione delle misure di salvaguardia dell'Ue alla luce delle attuali carenze d'offerta e del previsto aumento dei consumi nel 2021 e 2022. L'omologa associazione europea Eurometal ha convenuto che i distributori europei stanno affrontando enormi difficoltà a causa delle limitate opzioni di fornitura sia dalle acciaierie locali sia da paesi terzi. Allo stesso tempo i produttori siderurgici, rappresentati da Federacciai in Italia e da Eurofer a livello europeo, hanno difeso la proposta di proroga «a fronte della persistenza delle misure protezionistiche distorsive imposte dagli Stati Uniti».