Salvaguardia Ue, redistribuite le quote di Russia e Bielorussia

mercoledì, 16 marzo 2022 16:56:39 (GMT+3)   |   Brescia
       

Poiché l'Ue ha vietato l'importazione di determinati prodotti di acciaio originari della Russia e della Bielorussia, la Commissione europea ha deciso di adeguare le misure di salvaguardia «in modo che detti divieti non comportino una carenza di approvvigionamento nel mercato dell'Unione nelle categorie interessate e che gli utilizzatori di acciaio dell'Unione possano continuare a rifornirsi dei corrispondenti volumi da altre fonti».

«Per ciascuna categoria di prodotti per cui la Bielorussia e la Russia disponevano di contingenti tariffari specifici per paese, la Commissione ha ridistribuito proporzionalmente tali volumi tra altri paesi esportatori soggetti alla misura di salvaguardia sulla base dei più recenti dati disponibili, ossia la loro quota di importazioni complessive nel 2021 – si legge nel testo del nuovo regolamento –. Questi dati sono pertinenti anche per garantire forniture sufficienti di prodotti di acciaio nel mercato dell'Unione, dal momento che nel 2021 la Bielorussia e la Russia hanno in gran parte esaurito i rispettivi contingenti tariffari specifici per paese. Per stabilire il livello delle importazioni complessive, la Commissione non ha tenuto conto né dei volumi dalla Bielorussia e dalla Russia, né dei volumi delle importazioni dai paesi attualmente esclusi dalla misura, in quanto la loro inclusione ridurrebbe la quota di tutti gli altri paesi rendendo l'esercizio inefficace. Per ciascuna categoria di prodotti interessata, la Commissione ha inoltre stabilito rispettivamente una quota di importazioni per i paesi che dispongono di un contingente tariffario specifico per paese e una quota di importazioni per i paesi che rientrano nel contingente residuo».

Secondo la Commissione, questo approccio «garantisce un trattamento equo delle diverse origini, consentendo agli utilizzatori di acciaio dell'Unione di utilizzare in modo efficace i volumi originariamente soggetti ai contingenti tariffari specifici per paese attribuiti alla Bielorussia e alla Russia, evitando così qualsiasi rischio di potenziale carenza di approvvigionamento sul mercato dell'Unione derivante dai divieti di importazione da questi due paesi». Inoltre, «è anche coerente con la logica del funzionamento della misura, in quanto preserva i flussi commerciali tradizionali in termini di volumi e di origini, adattandoli alle attuali circostanze eccezionali».

Per il periodo aprile-giugno di quest'anno, la Commissione aveva precedentemente assegnato alla Russia quote pari a 412.317 tonnellate per i coils a caldo, a 59.311 tonnellate per il tondo, a 82.008 tonnellate per la vergella, a 23.603 tonnellate per i profilati cavi e a 6.538 tonnellate nel caso dei tubi saldati di grandi dimensioni. La Bielorussia aveva contingenti di 65.026 t per la vergella e pari a 13.947 t nel caso dei profilati cavi. Nella seguente tabella sono indicate le nuove quote per alcuni prodotti siderurgici.

Prodotto

Paese

Quota precedente (ton)

(dall’1.04.2022 al 30.06.2022)

Nuova quota (ton)

(dall’1.04.2022 al 30.06.2022)

Fogli e nastri laminati a caldo
di acciai non legati e di altri acciai legati

Turchia

326.796

430.246

India

167.872

273.178

Corea del Sud

134.390

170.592

Regno Unito

119.204

142.706

Serbia

118.333

151.443

Altri paesi

1.009.878

1.120.626

Barre di rinforzo

Turchia

61.264

86.412

Ucraina

29.992

40.229

Bosnia-Erzegovina

26.265

31.087

Moldavia

18.876

25.981

Altri paesi

114.180

126.179

Vergelle
di acciai non legati e di altri acciai legati

Regno Unito

138.629

167.756

Ucraina

96.992

112.798

Svizzera

94.751

123.996

Turchia

79.527

107.758

Moldavia

48.739

63.325

Altri paesi

81.109

111.148

Profilati cavi

Turchia

69.337

90.057

Regno Unito

41.659

48.031

Macedonia del Nord

22.517

26.588

Ucraina

16.844

19.664

Svizzera

14.164

14.697

Altri paesi

15.861

18.895

Grandi tubi saldati

Turchia

9.735

13.668

Cina

6.585

7.736

Regno Unito

4.425

5.615

Corea del Sud

2.591

2.645

Altri paesi

6.010

6.220

La Commissione ha sottolineato che le misure di salvaguardia potrebbero subire ulteriori modifiche alla luce del riesame in corso, avviato lo scorso 17 dicembre.


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