La Commissione europea ha deciso lo scorso 1° maggio di «riaprire eccezionalmente la procedura scritta nel riesame attualmente in corso delle misure di salvaguardia sulle importazioni di acciaio, al fine di valutare se tali misure dovranno essere modificate a fronte della pandemia di COVID-19». Lo ha comunicato Yuriy Rudyuk, partner dello studio legale Van Bael & Bellis, con sede a Bruxelles.
Secondo il legale, le parti interessate avranno tempo fino al 7 maggio per inviare alla Commissione i loro pareri sulla questione. La European Steel Association (EUROFER) e la European Steel Tube Association (ESTA) hanno già presentato le loro richieste puntando tra le altre cose a una riduzione del 75% nel volume dei contingenti tariffari disponibili per le importazioni del secondo e del terzo trimestre del 2020.
Secondo un altro legale dello stesso studio legale, interpellato da SteelOrbis, EUROFER ha invocato il ricorso all'articolo 21 dell'Accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT), che copre eccezioni relative alla sicurezza, per imporre misure restrittive di emergenza sull'import di prodotti siderurgici. Tuttavia, ha commentato la stessa fonte, «sarei sorpreso se la Commissione usasse questa base giuridica. Per intenderci, è la stessa che il presidente degli Stati Uniti Trump ha utilizzato, ricevendo critiche da parte dell'UE».
Se saranno applicare restrizioni di emergenza, ciò avverrà dopo il termine dell'attuale periodo delle quote di salvaguardia trimestrale, ovvero dopo il 30 giugno.
Tuttavia, la questione è ancora avvolta nell'incertezza per il momento ed è necessario attendere qualche giorno per capire quali saranno gli sviluppi.
Stefano Gennari