La Commissione europea ha annunciato l'apertura di un'inchiesta per «stabilire l'opportunità di prorogare la durata dell'attuale misura di salvaguardia su determinati prodotti di acciaio». Le misure di salvaguardia definitive su determinati prodotti siderurgici sono state istituite il 1° febbraio 2019. Attualmente consistono in contingenti tariffari (quote) basate sulle importazioni pregresse di 26 categorie di prodotti. I volumi che eccedono le quote sono soggetti a un dazio del 25% che viene prelevato sul prezzo netto franco frontiera dell'Unione. Le misure sono state istituite per un periodo iniziale di tre anni, vale a dire fino al 30 giugno 2021.
Il 15 gennaio scorso la Commissione ha ricevuto da 12 Stati membri dell'UE la richiesta di esaminare l'opportunità di prorogare la durata della salvaguardia. La richiesta, ha affermato la Commissione, è motivata dal rischio di gravi pregiudizi per i produttori dell'UE. In particolare, «contiene informazioni riguardanti l'andamento negativo di alcuni importanti indicatori di pregiudizio e l'esistenza di una continua pressione significativa esercitata dalle importazioni da paesi terzi» e fornisce inoltre «elementi a sostegno del fatto che la sovraccapacità a livello mondiale rimane molto elevata, che i paesi terzi continuano ad adottare un numero considerevole di misure commerciali restrittive e di misure di difesa commerciale e che non vi sono elementi indicanti che gli USA elimineranno le misure di cui alla "sezione 232" sull'acciaio». In conclusione, secondo i denuncianti permarrebbe il rischio di diversione degli scambi e «l'industria dell'Unione si troverebbe ad affrontare un forte afflusso di importazioni che avrebbe un'incidenza molto negativa sui suoi risultati economici».
Una decisione sulla proroga delle misure da parte della Commissione è attesa entro la scadenza delle stesse, ovvero entro il prossimo 30 giugno.