Severstal, uno dei tre maggiori produttori russi di acciai piatti, ha subito a un aumento significativo dei costi logistici per l'esportazione dei suoi prodotti.
Dopo l'inizio dell'invasione dell'Ucraina, Severstal è stata tra le prime acciaierie ad essere sanzionata dall'UE, che era il principale mercato dell'azienda. Di conseguenza, Severstal è stata costretta a trovare mercati alternativi e ristrutturare non solo i pagamenti, ma anche la logistica, e ciò comporta un costo ingente.
«Oggi abbiamo un prodotto molto competitivo [per via dei bassi costi di produzione] ma, pur essendo assenti nel mercato europeo e costretti a vendere nel sud-est asiatico e nei paesi vicini, i nostri costi logistici sono il 20-40% del prezzo del prodotto finito», ha dichiarato il direttore generale di Severstal.
Attualmente Severstal commercia i suoi coils laminati a caldo in Asia e nella regione MENA e le sue esportazioni vengono effettuate principalmente da San Pietroburgo, nella regione baltica. Secondo le fonti, il trasporto stimato per la Turchia, che è uno dei principali acquirenti, è di circa 80 $/t, mentre le consegne in Asia costano almeno 120 $/t. Per diversi mesi dopo l'inizio della guerra, Severstal spediva anche dai porti russi dell'Estremo Oriente, ma ora tali operazioni non sono considerate efficienti a causa dei costosi trasporti interni. «Le tariffe sono individuali, ma sono superiori ai 100 $/t [per portare merci nei porti dell'Estremo Oriente]. Se si aggiungono i noli verso l'Asia, il prezzo franco produttore scende al di sotto del costo di produzione», ha detto a SteelOrbis una fonte di mercato. Di conseguenza, l'azienda trova più conveniente spedire dal porto più vicino, anche se da febbraio le tariffe di nolo dal Baltico sono raddoppiate.