Prolungato il periodo di validità del dazio sull’esportazione di rottame, lo hanno deciso le autorità russe. Dopo la scadenza del precedente termine alla fine di luglio, è stato pubblicato un nuovo documento che stabilisce che il dazio sarà valido fino alla fine del 2022.
La nuova misura definisce il volume della quota di esportazione di rottame a 1,35 milioni di tonnellate per sei mesi. Per i volumi esportati secondo la quota, sarà applicato un dazio del 5%, ma non inferiore a 100 €/t. Se il volume del contingente viene superato, il dazio sarà del 5%, ma non inferiore a 290 €/t.
L’ultima decisione mira a garantire le richieste dei produttori locali di acciaio e a limitare le esportazioni eccessive di rottame verso destinazioni non amiche o non favorevoli al regime di Putin. Inoltre, le autorità russe ritengono che la restrizione si tradurrà in una riduzione dei prezzi del rottame in Russia e, di conseguenza, in un ammorbidimento dei costi di produzione delle acciaierie e in un calo dei prezzi dei prodotti siderurgici. I prezzi più bassi dei prodotti siderurgici finiti sosterranno i progetti infrastrutturali.
In realtà, negli ultimi mesi i tassi medi di utilizzo della capacità produttiva in Russia sono diminuiti di almeno il 20-30%, a causa del calo del consumo interno. Inoltre, in alcune regioni, in particolare quelle meridionali, i fornitori di rottame hanno preferito diminuire i livelli di raccolta, anche perché hanno avuto difficoltà a ottenere i pagamenti da diverse acciaierie.