Il governo russo ha proposto che le esportazioni di rottame vengano effettuate attraverso un solo sistema di scambi commerciali ancora da definire. Come riportato in precedenza da SteelOrbis, entro il 1° settembre di quest’anno, oltre alla redazione di una bozza di decreto nella quale verranno specificate le restrizioni legate all’export, verranno effettuate le necessarie modifiche legislative. Il nuovo sistema di scambi entrerà invece in vigore a partire dal prossimo anno. La manovra ha come obiettivo il mantenimento di volumi di rottame all’interno del paese, dove il numero di forni elettrici ad arco è in continuo aumento.
Fino al 2020 la Russia imporrà un sistema di quote per le esportazioni di rottame che saranno distribuite ai vari esportatori in base al coefficiente della regione di appartenenza. I più bassi – 0,6 e 0,5 – sono stati assegnati ai distretti federali dell'Estremo Oriente e del Sud, dove esiste una maggiore carenza di rottame. Per le regioni di Kaliningrad, Murmansk, Magadan, Kamchatka, Krasnoyarsk e Chukotka, è stato proposto un coefficiente pari a 1. È previsto un coefficiente di -1,2 per la regione di Sakhalin e di -1,5 per la regione di Arkhangelsk; per altre aree nel Distretto Federale Nord-Ovest dovrebbe essere -0,8, mentre per le altre regioni della Federazione Russa dovrebbe attestarsi a -0,75.
Un commerciante di rottame di San Pietroburgo ha dichiarato a SteelOrbis che le vendite stanno continuando normalmente e che ancora non è chiaro quando entreranno in vigore le quote.
Nei primi cinque mesi di quest’anno, la Turchia ha importato 803.692 tonnellate di rottame dalla Russia, dato in calo del 22,42% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.