La Commissione economica eurasiatica terrà un'audizione il 15 giugno sull'opportunità di imporre un divieto alle esportazioni di rottami ferrosi dai suoi paesi membri, ovvero Russia, Bielorussia, Kazakistan, Armenia e Kirghizistan.
L'iniziativa mira a garantire che i produttori di acciaio locali dispongano di adeguate forniture di rottame e suggerisce di vietare le esportazioni di rottame dai suddetti paesi fino al 15 gennaio 2022. L'idea nasce dal significativo incremento dei prezzi globali dei rottami di acciaio, in particolare in Turchia, che ha reso gli esportatori sempre più desiderosi di vendere all'estero per ottenere margini più elevati.
Di recente la Russia ha aumentato il dazio sulle esportazioni di rottame a 70 €/t dai precedenti 45 €/t. Secondo alcune fonti, il divieto in discussione rappresenta un altro passo nel rafforzamento del sistema di regolamentazione delle esportazioni di rottame, mentre altre fonti ritengono che non sia un'idea praticabile. Una misura del genere infatti potrebbe provocare misure di ritorsione da parte dei paesi importatori e finire col danneggiare altri settori. «Forse [i paesi dell'Unione economica eurasiatica] arriveranno a fissare delle quote come nel 2019 – ha commentato una fonte –. Prima però la tassa di 70 €/t deve essere applicata e deve rivelarsi inefficace, cosa che richiederà circa due o tre mesi. Solo a quel punto si potrà decidere come procedere».