Nel primo mese dell’anno la Turchia ha registrato un significativo aumento nell’import di rottame. Questo è stato supportato da maggiori vendite di acciaio che hanno influenzato positivamente i volumi di produzione del paese.
I dati di gennaio, forniti dalla Associazione dei produttori di acciaio turchi (TCUD), mostrano un incremento dell'import di rottame pari al 37% su base annua, a 1,7 milioni di tonnellate. L’Europa (regione baltica inclusa) è rimasta la principale fonte di rottame per la Turchia, con poco più di 1 milione di tonnellate fornite, il 32% in più su base annua. Al secondo posto si sono posizionati gli Stati Uniti, con 315.000 tonnellate, dato in crescita del 47,1% su base annua.
Il motivo principale dell’incremento dell’import è stato il miglioramento delle vendite di acciaio e, di conseguenza, della produzione di acciaio turca. In particolare, a gennaio sono stati venduti 1,915 milioni di billette, dato in crescita del 26% su base annua. Nel segmento delle bramme la crescita è stata più moderata, ossia del 4,9%, e ha portato il totale delle vendite a 1,099 milioni di tonnellate. Ma c'è chi frena i facili entusiasmi circa questi risultati. «La situazione a gennaio 2019 è stata disastrosa - ha sottolineato una fonte di SteelOrbis - e alcune aziende avevano addirittura fermato la produzione. Perlomeno a gennaio 2020 possiamo vedere che le vendite locali di acciaio, pur non essendo ancora ottimali, sono migliorate. Inoltre, vi sono state anche alcune operazioni all'export».