Rebar & Wire Rod Conference: la Section 232 resta la prima preoccupazione nel mercato dei lunghi

mercoledì, 23 gennaio 2019 11:34:39 (GMT+3)   |   San Diego
       

Nel corso della 10ª Rebar &Wire Rod Conference di SteelOrbis, tenutasi a Las Vegas il 21 gennaio, i partecipanti hanno dichiarato che la principale preoccupazione nel mercato degli acciai lunghi resta rappresentata dalle tariffe statunitensi della Section 232.

Tom Gibson, presidente e amministratore delegato dell’American Iron and Steel Institute (AISI), ha affermato che un dazio del 25% sulle importazioni di acciaio era necessario per “risolvere il problema di fondo”, ossia proteggere l’industria siderurgica statunitense dagli ingenti flussi di acciaio e oggetto di sovvenzioni e dumping. Gibson ha sottolineato come, prima che le tariffe della Section 232 fossero applicate, la quota di mercato delle importazioni di acciaio fosse salita al 29%, mentre attualmente si attesta al 20% circa.

John Foster, presidente di Kurt Orban Partners e dell’American Institute for International Steel (AIIS), ha espresso un punto di vista contrario, affermando che gli effetti delle tariffe si ripercuotono negativamente anche su chi le applica. Anziché penalizzare l’acciaio a basso costo nel mercato globale, secondo Foster è con la continua modernizzazione delle acciaierie statunitensi che si possono ridurre i costi e produrre prodotti competitivi a livello globale.

Chris Casey, presidente dell’Independent Steel Alliance – associazione composta da presagomatori e acquirenti di tondo – ha aggiunto che le tariffe hanno ripercussioni anche sui consumatori. Sebbene lo scopo delle tariffe sarebbe quello di dare respiro ai margini dei produttori, le acciaierie statunitensi hanno aumentato drasticamente i loro prezzi dopo l’implementazione dei dazi, facendo impennare i costi dalla catena di approvvigionamento per gli acquirenti e gli utenti finali, e creando un effetto dannoso sulla domanda.

Foster ha inoltre notato che i livelli di import sono gradualmente aumentati verso la fine del 2018, come risultato diretto dell’aumento dei prezzi da parte dei produttori statunitensi. Foster ha definito il rinnovato interesse per le importazioni un “danno autoinflitto” per i produttori siderurgici statunitensi.

Riguardo alla giustificazione della sicurezza nazionale per l’applicazione delle tariffe, Gibson ha dichiarato che un'industria siderurgica robusta e in salute è fondamentale per la sicurezza nazionale, e ha indicato la seconda guerra mondiale come esempio di momento in cui le industrie siderurgiche e manifatturiere si sono rapidamente mobilitate per la difesa. Foster ha invece affermato che i produttori americani hanno avuto abbastanza successo raggiungendo profitti record negli ultimi due anni, e che dunque la minaccia delle importazioni non è così fondata come essi sostengono.


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