Progetto Nabucco: cambiano i piani, ma il gasdotto si farà

martedì, 29 maggio 2012 11:33:28 (GMT+3)   |  
       

Secondo quanto comunicato in un'intervista rilasciata al Financial Times dal Ministro dell'Energia e delle Risorse Naturali turco, Taner Yildiz, il gasdotto Nabucco si farà, anche se il progetto verrà modificato e cambierà nome. Sembra, infatti, che potrebbe risultare più pratico fare iniziare TANAP (Trans-Anatolian gas Pipeline) dal confine Azerbaijian-Turchia e collegarlo con altri gasdotti che trasportano già gas in Europa. Il ministro Yildiz ha sottolineato che il progetto Nabucco potrebbe anche partire dal confine bulgaro-turco piuttosto che dalle sponde del Mar Caspio e che, qualunque sarà il suo nome, si tratta di un'opera estremamente importante per il mercato europeo dell'energia.

Intanto, il consorzio Nabucco ha annunciato di avere presentato una proposta al consorzio Shah Deniz II per la costruzione del ramo ovest del gasdotto Nabucco. Lungo 1.300 kilometri, dovrebbe portare il gas del Mar Caspio dal confine bulgaro-turco a Baumgarden (Austria) e da qui in tutta Europa.

Consultato da SteelOrbis, Ahmet Kamil Erciyas, presidente dell'associazione dei produttori turchi di tubi e tubolari, ha commentato: "Come tutti sappiamo, il progetto Nabucco nasce per diversificare le forniture di gas nei paesi europei e ridurre la dipendenza della UE dalla Russia. Tuttavia, ci sono alcuni impedimenti: uno dei più importanti è la bagarre sul paese di origine del gas in questione (e la questione non si risolverà a breve) ma si riscontrano anche problemi nel reperimento dei fondi necessari, cosa che ostacola lo sviluppo del progetto. Infatti, a fronte di una stima iniziale di 7,9 miliardi di dollari, si pensa ora che il costo per la realizzazione del gasdotto sarà all'incirca il doppio e la crisi del debito in Europa non agevola certo l'accesso al credito delle imprese interessate. Infine, i recenti annunci da parte di due dei principali shareholders del progetto (la tedesca RWE e l'ungherese MOL) relativamente ad una revisione della fattibilità del gasdotto certificano che di certo l'opera non si farà secondo il progetto iniziale. Da parte nostra [dell'associazione dei produttori turchi di tubi e tubolari] aprroviamo le parole dem Ministro Yildiz e crediamo che se il gasdotto partirà dal confine bulgaro-turco sarà ancora meglio per i tubifici turchi, dal momento che c'era un sensibile rischio che i tubi giungessero in Turchia dall'estero grazie al credito all'esportazione. Trans-Anatolia sarebbe un nome corretto per sottolineare che comunque pensiamo in grande: d'altro canto la Turchia vuole dimostrare la sua capacità di progettare e costruire il gasdotto con le sue forze. I nostri tubifici hanno sufficiente capacità produttiva ed esperienza per sviluppare il progetto, che costerà circa 5 miliardi di dollari. Inoltre, come associazione dei produttori di tubi e tubilari, vogliamo essere partner nel progetto TANAP e contribuire a finanziarne la realizzazione".

Gli azionistdi del progetto Nabucco, tutti con il 16,67% delle quote, sono OMV (Austria), FGSZ (Ungheria), Transgaz (Romania), Bulgarian Energy Holding (Bulgaria), Botas (Turchia) ed RWE (Germania).


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