I produttori cinesi, colpiti dalla recente estensione - per ulteriori due mesi - di un dazio antidumping provvisorio sulle importazioni di vergella proveniente dal Cile, hanno lamentato il fatto che il governo cileno non abbia seguito le linee guida della World Trade Organization (WTO) nella definizione delle misure in questione.
Attualmente, sulle importazioni di vergella da Benxi Beitai Gaosu Steel Wire Rod Co. è in vigore un dazio pari al 28,3%, mentre le importazioni da Zhangjiakou Xuanlong High Speed Wire Co e da Jiangsu Shagang Group Co. Ltd sono soggette a dazi pari rispettivamente al 18,6 e al 32%. Tutti gli altri esportatori cinesi pagano un dazio antidumping pari al 40,6%.
I prodotti soggetti al dazio provvisorio sono classificati ai seguenti codici doganali HTS cileni: 7213.2000, 7213.9110, 7213.9120, 7213.9190, 7213.9900, 7227.1000, 7227.2000 e 7227.9000.
L'indagine sulle importazioni di vergella dalla Cina era stata richiesta dal produttore siderurgico cileno CAP Acero.
"C'è una questione importante – hanno dichiarato Benxi Beitai Gaosu Steel Wire Rod Co e Zhangjiakou Xuanlong High Speed Wire Co - che è stata trascurata dai rappresentanti di CAP Acero: l’inchiesta e le decisioni da adottare sono il risultato di indagini condotte secondo regole che devono rispettare l’accordo antidumping del WTO così come le regole anti-distorsione".
I produttori cinesi sostengono che le regole siano state "pesantemente infrante", danneggiando gli esportatori cinesi. Benxi e Zhangjiakou Xuanlong hanno chiesto al governo cileno di attenersi alle regole del WTO; in caso contrario, potrebbe essere applicato erroneamente un dazio antidumping definitivo.