La Commissione europea ha pubblicato il regolamento che istituisce un dazio antidumping provvisorio sulle importazioni di prodotti piani in acciaio inossidabile laminati a freddo originari dell'India e dell'Indonesia. Le aliquote del dazio AD provvisorio si attestano al 13,6% per Jindal, al 34,6% per tutte le altre acciaierie indiane, al 19,9% per IRNC e al 20,2% per tutte le altre società indonesiane.
Le indagini, iniziate lo scorso 30 settembre, hanno confermato che le importazioni dai paesi in questione sono aumentate di oltre il 50% nel periodo in esame e che la loro quota di mercato è quasi raddoppiata. «Tale incremento della quota di mercato – si legge nel regolamento – è andato a scapito delle importazioni dai paesi terzi. Tuttavia i bassi prezzi delle importazioni oggetto di dumping provenienti dai paesi interessati hanno esercitato una pressione sui prezzi dell'industria dell'Unione. Nel periodo in esame i prezzi delle importazioni dall'India e dall'Indonesia erano inferiori ai prezzi dell'industria dell'Unione in una percentuale compresa tra il 5 e il 19%. A causa dei prezzi di tali importazioni, i produttori dell'Unione non solo non sono stati in grado di riflettere l'aumento dei costi delle materie prime nei loro prezzi, ma sono stati persino costretti a diminuire i loro prezzi di vendita per mantenere la loro quota di mercato».
«Questi dazi antidumping provvisori sono un primo passo importante per ridurre gli effetti del dumping di acciaio inossidabile nel mercato dell'UE. Prevediamo inoltre che alla fine entrino in vigore delle misure antisovvenzioni», è stato il commento di Axel Eggert, direttore generale della European Steel Association (EUROFER).
Lo scorso 17 febbraio la Commissione europea ha aperto un'inchiesta antisussidi contro le importazioni di prodotti piani laminati a freddo in acciaio inox originari dell'India e dell'Indonesia. I risultati provvisori dovrebbero essere resi noti entro la fine del 2021.
A marzo di quest'anno, la Commissione europea aveva ordinato la registrazione delle importazioni degli stessi prodotti, in modo che i dazi potessero essere applicati retroattivamente.