JSW Italy ha confermato la volontà di rilanciare il sito produttivo di Piombino e ha chiesto il supporto del governo italiano durante il primo incontro, tenutosi a Roma alla fine della scorsa settimana, tra il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e l'imprenditore indiano Sajjan Jindal. Allo stesso hanno partecipato anche il consigliere regionale Gianni Anselmi, il viceministro Alessandra Todde, il presidente di JSW Italy Virendar Bubbar e il vice presidente esecutivo Marco Carrai.
Il governo e Jindal, ha fatto sapere il Ministero, «hanno condiviso le linee guida di un piano industriale realistico e sostenibile per un progressivo, concreto rilancio e sviluppo del sito di Piombino». Il MiSE ha comunicato inoltre che «sono stati concordati approfondimenti sul dossier, che avverranno nelle prossime due settimane, su un coinvolgimento di Invitalia per un eventuale ingresso nella società». Si vedrà appunto nei prossimi quindici giorni se il confronto è stato o meno il primo passo di un percorso di investimenti nello stabilimento, nonché dell'ingresso nella società non solo dello Stato ma anche di nuovi soci privati. Questi ultimi secondo Jindal potrebbero entrare «con la fornitura e costruzione di un'acciaieria elettrica della capacità produttiva di 1-1,2 milioni di tonnellate, che garantirebbe in modo duraturo l'indipendenza produttiva del sito piombinese per sfruttare al meglio le potenzialità logistiche del sito». In ogni caso, JSW manterrebbe la maggioranza.
I sindacati per ora hanno manifestato scetticismo e chiesto un commento al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, che ha partecipato all'incontro attraverso il consigliere Anselmi. «L'impegno di Jindal – ha affermato ieri 18 luglio il governatore – poggia su investimenti che potranno consentire l'aumento della produzione e con essa lo sviluppo delle prospettive, grazie a un piano industriale in grado di rendere sinergico il lavoro fra potenziate strutture di laminazione e un forno elettrico con una capacità complessiva di circa 1 milione e 200mila tonnellate l'anno». La Regione, ha continuato, «garantisce il suo impegno e la disponibilità a organizzare incontri insieme ai vertici di Jindal, utili ad aggiornare l'accordo di programma e la connessione con una potenziata attività col porto, nell'ambito di una visione complessiva di rilancio e modernizzazione anche ecologica della filiera siderurgica toscana che nella nostra visione ha in un polo integrato di Piombino il perno essenziale». Giani ha concluso «confermando che c'è stata concordanza nel ritenere che adesso la strada da perseguire sia quella di un maggiore intervento nella compagine societaria da parte dello Stato con Invitalia».