Petrolio iraniano, le deroghe alle sanzioni USA scadranno a maggio

mercoledì, 24 aprile 2019 11:36:19 (GMT+3)   |   Istanbul
       

L’amministrazione Trump ha recentemente comunicato che tutte le deroghe relative al divieto di acquisto di petrolio dall’Iran scadranno a maggio. A Cina, India, Giappone, Corea del Sud, Taiwan, Turchia, Italia e Grecia erano state concesse esenzioni durante la transizione verso fonti di petrolio alternative. La Casa Bianca ha dichiarato che l’obiettivo è portare il livello dell’export iraniano di petrolio a zero e “privare il regime della sua principale fonte di guadagno”.

Degli otto compratori di greggio, solo Grecia, Italia e Taiwan hanno interrotto i loro acquisti del prodotto iraniano, mentre gli altri cinque paesi hanno richiesto un’estensione della deroga. Corea del Sud e Giappone hanno notevolmente ridotto i loro volumi di acquisto di petrolio dal paese persiano, e non prevedono che le loro industrie verranno influenzate negativamente dalla scadenza delle deroghe. Cina, India e Turchia sono invece altamente dipendenti dal petrolio iraniano e hanno pubblicamente contestato la giurisdizione statunitense “nelle transazioni con un paese vicino”. La Cina acquista il 40% delle spedizioni totali di petrolio dell’Iran, che rappresenta il 6% dell’import totale del prodotto in Cina.

L’amministrazione Trump nutre ancora la speranza che l’Iran torni a negoziare un nuovo accordo sul nucleare. L’annuncio ha causato un incremento dei prezzi globali del greggio questa settimana. Per quanto riguarda il secondo semestre 2019, varie agenzie industriali prevedono pressioni rialziste sui prezzi della ristretta offerta di petrolio derivante dell'esclusione del petrolio iraniano dal mercato. Membri dell'OPEC come l'Arabia Saudita e altri paesi non OPEC come gli Stati Uniti stanno aumentando la produzione per attenuare le pressioni sull'offerta, ma diversi analisti si dicono preoccupati del fatto che lo sforzo potrebbe non essere sufficiente.

Il segretario di stato degli USA ha avvertito i paesi contro le violazioni delle sanzioni statunitensi. Mentre la Cina ha un maggior potere di negoziazione e vari servizi finanziari, India e Turchia sono più caute a causa delle discussioni commerciali in atto con l’amministrazione USA.

Gli analisti indicano una diretta correlazione tra i prezzi del greggio e i prezzi degli acciai finiti. I secondi hanno mostrato un lieve calo nel mercato globale, ma l’aspettativa di un rialzo dei prezzi del petrolio potrebbe portare a quotazioni degli acciai finiti più elevate nel resto del 2019.


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