La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina ha causato un raffreddamento dell'economia globale negli ultimi mesi e uno dei segnali di tale raffreddamento è stato il considerevole calo delle spese in conto capitale. Lo ha dichiarato Peter Marcus, fondatore e socio dirigente di World Steel Dynamics (WSD), intervenendo durante "Steel Success Strategies 2019", conferenza svoltasi a New York tra il 17 e il 19 giugno. Secondo Marcus, il calo delle spese per investimenti rappresenta una circostanza assai grave per un'industria come quella siderurgica. Tuttavia, a dispetto dell'attuale indebolimento dei prezzi dell'acciaio, WSD si aspetta una forte inversione di tendenza entro il primo trimestre del 2020, forse anche prima, e prevede «un boom della siderurgia a livello globale, con i compratori di acciaio che si affretteranno ad incrementare le proprie scorte».
Il fondatore di WSD ha affermato che l'obiettivo del presidente statunitense Donald Trump è quello di rimpiazzare la Cina nel ruolo di paese leader attraverso l'impiego di tattiche "mercantilistiche". WSD è ottimista riguardo a quello che sarà l'andamento dell'industria siderurgica da qui fino al 2025. In questo periodo, la produzione mondiale di acciaio dovrebbe mantenersi attorno a 1,8 miliardi di tonnellate. Marcus ha concluso dichiarando che la produzione dovrebbe risultare quasi invariata dal momento che l'aumento della domanda al di fuori della Cina sta compensando il rallentamento della richiesta all'interno del paese asiatico.