Puntare sulle tecnologie digitali e sull'economia circolare per affrontare la crisi del settore manifatturiero italiano ed europeo dopo l'emergenza COVID-19. È la scommessa di ORI Martin, produttore bresciano di acciai di qualità, e Tenova, società del Gruppo Techint che opera nel settore metallurgico e minerario. In questo contesto giocherà un ruolo importante il Lighthouse Plant "Acciaio_4.0", progetto presentato oltre un anno fa dalle due società. L'obiettivo è trasformare il sito produttivo dell'acciaieria bresciana in una "smart factory" grazie all'applicazione delle tecnologie di Industria 4.0. Ciò sarà possibile tramite un investimento complessivo di 12 milioni di euro, di cui 8 finanziati per il 22% dal Ministero dello Sviluppo economico e da Regione Lombardia nell'ambito del Fondo per la Crescita Sostenibile.
«In questi mesi – ha dichiarato Roberto Pancaldi, CEO di Tenova – la nostra priorità, oltre a salvaguardare la salute e il benessere delle nostre persone, è stata quella di garantire la business continuity ai nostri clienti, cercando di reagire in modo tempestivo. Quest'esperienza ci sta rivelando che la strada che abbiamo intrapreso con ORI Martin è quella giusta per cercare di affrontare la crisi che ci aspetta».
«Nonostante il momento difficile, ORI Martin non smette di investire» ha affermato il presidente dell'azienda, Uggero de Miranda, spiegando che il progetto Lighthouse Plant "Acciaio_4.0" si fonda su temi strategici come la digital transformation e la circular economy. Il presidente di ORI Martin considera l'investimento «quasi una rivoluzione». De Miranda ha parlato di un forte entusiasmo all'interno della sua azienda, ma anche di «criticità e dubbi, come in ogni grande sfida». Si è infine detto orgoglioso e lieto di collaborare ancora una volta con Tenova al fianco di una transizione «storica» per il Gruppo ORI Martin.
Stefano Gennari