OCSE, Comitato Acciaio: le prospettive per il 2023 restano deboli a causa della stagnazione del commercio mondiale di acciaio e dell’incertezza del mercato

mercoledì, 15 marzo 2023 18:17:34 (GMT+3)   |   Istanbul
       

In occasione della 93a sessione tenutasi il 13 e 14 marzo, il Comitato Acciaio dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha parlato dell’anno 2022, molto difficile per l’industria siderurgica, a causa del rallentamento dell’economia globale, della persistente inflazione elevata e delle interruzioni della catena di approvvigionamento. Il Comitato siderurgico dell'OCSE ha espresso preoccupazione per l'impatto della guerra tra Russia e Ucraina sui mercati siderurgici globali, che contribuirà a una continua stagnazione del commercio siderurgico mondiale, a perturbazioni nei mercati delle materie prime e a una maggiore incertezza del mercato.

Nel 2022, la domanda, la produzione, il commercio e i prezzi dell’acciaio a livello mondiale sono diminuiti rispettivamente del 2,3%, del 4,4%, dell’11,1% e del 54%, su base annua. Le forti contrazioni registrate nel 2022 e le condizioni menzionate hanno fatto sì che le prospettive per il 2023 restino deboli.

Il comitato ha dichiarato che la guerra ha portato a un numero crescente di restrizioni all'esportazione di materie prime come il rottame, aggravando le già sfavorevoli condizioni del mercato dell'acciaio, causate dall'aumento delle pressioni sui costi dei produttori di acciaio e dalla crescente capacità siderurgica in eccesso. L'aumento della capacità produttiva in eccesso a livello mondiale aumenta il rischio di un futuro eccesso di offerta, di perturbazioni del commercio dell’acciaio e di attriti commerciali tra i prodotti siderurgici. La capacità siderurgica globale è aumentata a 2,46 miliardi di tonnellate nel 2022 nonostante il rallentamento del mercato e il divario tra capacità e produzione è salito a 632 milioni di tonnellate, secondo quanto dichiarato dal Comitato Acciaio dell'OCSE. Di conseguenza, il tasso medio di utilizzo della capacità è sceso al 74,3%, impedendo gli investimenti nella produzione di acciaio a basse emissioni di carbonio. L'analisi dell'OCSE indica un potenziale di 166,1 milioni di tonnellate di nuova capacità siderurgica nel 2023-25, di cui più della metà ad alta intensità di carbonio.

Il comitato ha concordato di monitorare più da vicino gli sviluppi della domanda e della capacità siderurgica, con l'obiettivo di mitigare i potenziali futuri picchi di esportazioni di acciaio da parte dei Paesi con capacità in eccesso, che destabilizzerebbero i mercati, danneggerebbero la redditività delle aziende siderurgiche in tutte le economie produttrici e scatenerebbero attriti commerciali.


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