È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo del nuovo Dpcm, contenente ulteriori "misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19". Con esso, sono stati pubblicati i dettagli sulla serrata delle attività produttive "non essenziali". Le imprese le cui attività sono sospese dovranno completare le attività necessarie per fermarsi entro mercoledì 25 marzo, «compresa la spedizione della merce in giacenza». Lo stop durerà fino al 3 aprile.
Secondo il decreto, potranno proseguire le attività «funzionali ad assicurare la continuità» delle filiere precedenti, dei servizi di pubblica utilità e dei servizi essenziali. Consentita anche l'apertura degli impianti a ciclo produttivo continuo dalla cui interruzione deriverebbe «un grave pregiudizio all'impianto stesso o un pericolo di incidenti». In entrambi questi casi, però, l'ultima parola spetterà al Prefetto, il quale potrebbe ritenere che non sussistano le condizioni di sicurezza. Per ora restano dunque in funzione gli impianti di ArcelorMittal Italia a Taranto. Come già riportato da SteelOrbis, i volumi di produzione sono stati ridotti all'ex Ilva e questo ha comportato la presenza di circa 3.800 lavoratori, vale a dire il 50% del totale. Ciononostante, a seguito dei prossimi incontri tra azienda e sindacati si potrebbe decidere di ridurre ulteriormente produzione e forza lavoro.
Il nuovo Dpcm vieta anche a tutte le persone fisiche di spostarsi in un comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavoratore o per motivi di salute. Secondo i dati diffusi dalla Protezione Civile, al momento 46.638 persone risultano positive al virus. 5.476 persone sono morte finora a causa dell'epidemia.
Stefano Gennari