Secondo quanto riportato dai media, il rappresentante commerciale statunitense Robert Lighthizer ha dichiarato che gli Stati Uniti sono pronti a procedere verso un nuovo accordo “in stile NAFTA”, con o senza il Canada. Un’intesa è già stata raggiunta con il Messico, ma le negoziazioni con il Canada si sono arenate.
“Non rinunceremo all’accordo per colpa del Canada, non avrebbe alcun senso”, ha affermato Lighthizer alla Camera di commercio USA. “Sicuramente noi non ci arrendiamo, loro sono uno dei nostri principali partner commerciali, ma vogliamo un accordo di alto livello”.
Lighthizer ha dichiarato che gli Stati Uniti sono determinati a firmare il nuovo accordo entro il 30 settembre, ossia prima che termini la presidenza di Enrique Peña Nieto.
“Andremo avanti col Messico - ha proseguito Lighthizer -. Se il Canada ci seguirà, sarà meglio così. Se si aggiungerà in seguito, allora è quello che accadrà. Indubbiamente vogliamo avere un accordo con loro”.
Il rappresentante commerciale ha affermato che il Canada non permette concessioni in aree essenziali. Tuttavia, non è chiaro se gli Stati Uniti possano formare un nuovo accordo commerciale bilaterale sostituendo l'accordo trilaterale siglato oltre 20 anni fa.
Il Congresso necessita di 90 giorni di notifica per approvare un nuovo NAFTA, e i legislatori hanno consigliato all'amministrazione Trump di firmare solo un nuovo accordo che includa tutte e tre le nazioni nordamericane. Se Trump cercherà di ritirarsi completamente dall’intesa, gli Stati Uniti dovranno dare un preavviso di sei mesi a Messico e Canada.
Gli analisti economici hanno osservato che porre fine al NAFTA senza un accordo sostitutivo causerebbe gravi sconvolgimenti economici in tutto il Nord America e oltre. I prezzi aumenterebbero drasticamente, con costi addizionali che si riverserebbero sui consumatori; inoltre, i produttori nazionali vedrebbero ridotto il loro accesso ai mercati esteri.
Alcuni membri del Congresso hanno espresso pubblicamente il loro scetticismo nei confronti di un accordo USA-Messico con l’esclusione del Canada. In un comunicato sul proprio sito web, il senatore Pat Toomey (R- Pennsylvania), ha dichiarato che un accordo bilaterale con il Messico non sarebbe qualificato secondo le regole "fast track", il che significa che necessiterebbe di 60 voti al Senato.
“Il NAFTA era un accordo trilaterale reso operativo solo con la legislazione emanata dal Congresso”, si legge nel comunicato di Toomey -. Qualsiasi cambiamento, come la risoluzione del NAFTA, richiederebbe una legislazione aggiuntiva da parte del Congresso”.