Secondo una previsione del China Metallurgical Industry Planning and Research Institute (MPI), se la diffusione del coronavirus verrà efficacemente ostacolata e contenuta, la crescita del PIL cinese raggiungerà il 5,9% nel 2020. Se il virus continuerà ad avere un impatto negativo nel breve periodo, il PIL cinese potrebbe crescere del 5,8% nel 2020. Tuttavia, se si verificherà una mutazione del virus o se il suo impatto durerà molto più a lungo, il PIL crescerà circa del 5,6%.
A seconda dei diversi scenari economici appena descritti, l'MPI ha affermato che nel 2020 il consumo di acciaio da parte della Cina dovrebbe diminuire rispettivamente dello 0,9%, del 2,9% o del 5,3% su base annua, ammontando a 885 milioni, 869 milioni o 848 milioni di tonnellate. Tuttavia, secondo l’MPI ci sarebbe una maggiore probabilità di una più forte contrazione del consumo di acciaio dal momento che l’impatto del coronavirus è maggiore di quello causato dalla SARS del 2003. Il consumo potrebbe scendere del 2,9%-5,3% su base annua a 848-869 milioni di tonnellate. Di conseguenza, la diminuzione del consumo di acciaio in Cina nel 2020 si attesterà tra i 26 e i 47 milioni di tonnellate, poiché le principali industrie a valle (settore immobiliare, dei macchinari, automobilistico, dell’energia, navale e dei container) saranno influenzate negativamente. In controtendenza si prevede che l’industria degli elettrodomestici e quella ferroviaria cresceranno ad un ritmo rispettabile.
Come precedentemente riportato da SteelOrbis, l'MPI a dicembre aveva previsto che in Cina nel 2020 il consumo di acciaio sarebbe diminuito dello 0,6% su base annua dopo essere cresciuto del 7,3% nel 2019.